La Formula 1, ad oggi una delle discipline più amate in Italia e nel mondo, non ha di certo origini più antiche rispetto ad altri sport in voga come il calcio. Basti pensare al fatto che il primo vero e proprio campionato di Formula 1 è stato inaugurato nel 1950, poco più di 70 anni fa. Tra i circuiti della storia di questo sport, il più longevo ed antico è certamente quello di Monza, che per la precisione, dopo quelli di Brooklands ed Indianapolis, è stato cronologicamente il terzo tracciato permanente. Il suddetto circuito è stato ufficialmente completato nel 1922, anno in cui, precisamente il 10 settembre, ospitò la seconda edizione del Gran Premio d’Italia, vinta poi da Pietro Bordino su Fiat. L’anno precedente, invece, la primissima edizione si disputò sul circuito bresciano di Montichiari. Rifacendo un salto in avanti, dal momento in cui è stato inaugurato il primo campionato di Formula 1, il circuito di Monza ha ospitato tutte le gare iridate del Gran Premio d’Italia eccetto una: quella del 1980, che si disputò ad Imola.
Se pensiamo alla pista brianzola fino al 1971, pensiamo automaticamente ad un circuito privo di chicane e costituito da sole 7 curve: la curva Biassono, quella della Roggia, le due di Lesmo, il Serraglio, la Ascari, che prende il nome dal pilota milanese deceduto durante le prove private nel 1955, e la Parabolica. Tra il 1955 e il 1961, esclusi gli anni che vanno dal 57 al 59, la gara si disputò sulla distanza completa di 10 km del circuito, nei quali era compreso anche l’anello di alta velocità, caratterizzato da due curve sopraelevate successivamente eliminate per l’eccessivo grado di pericolosità. Dal 1972 in poi, invece, hanno fatto la loro ricomparsa le chicane, che avevano già caratterizzato il circuito intorno agli anni 30. Nel 2000 il tracciato ha assunto la conformazione attuale, ovvero quella di 5793 metri.
La novità è la variante Goodyear al termine del rettilineo dei box, la quale si aggiunge alle già presenti varianti Roggia, risalente al 1976, e Ascari, risalente al 1972. I piloti che hanno trionfato più volte sul circuito brianzolo sono stati Michael Schumacher e Lewis Hamilton, entrambi a quota 5. Il pilota britannico, ancora oggi alla guida della sua fenomenale Mercedes, è stato anche quello che è partito il maggior numero di volte in pole position: 7 (2009, 2012, 2014, 2015, 2017 e 2018). Lui e Schumacher condividono anche il record dato dagli otto podi conquistati, ma Hamilton, sette volte campione del mondo, è anche lo stesso pilota che è riuscito a stabilire sette volte il giro più veloce.
In un circuito italiano, per quanto concerne i costruttori, il primato non può non essere di una scuderia italiana, la più nota e la più importante: la Ferrari. La Rossa, che rispetto ad inizio stagione non è più la favorita per il titolo, come emerge chiaramente anche dai pronostici degli esperti e dai numeri delle scommesse sulle corse di Formula 1, vuole tornare quanto prima a lottare per il vertice. Sul circuito di Monza la scuderia di Maranello ha ottenuto ben 19 successi, l’ultimo dei quali è stato registrato grazie al trionfo di Charles Leclerc nel 2019. Al secondo posto di questa speciale classifica ci si piazza la McLaren, ferma a quota 10. Da aggiungere c’è anche il fatto che il circuito di Monza, da sempre, è considerato il tempio della velocità, considerando il fatto che i primi otto Gran Premi iridati della storia con la media più alta sono stati disputati proprio lì. Il più veloce è ancora quello di Michael Schumacher, che nel 2003 ha raggiunto con la sua Ferrari 247,586 km/h di media.