Ad accendere le pareti della Fondazione Maimeri di Milano, fino al 30 settembre 2016, è questa volta Massimo Marchesotti, poliedrico artista milanese che presenta, in forma di pittura, un viaggio ideale tra Italia e Danimarca del Nord, dove l’artista trascorre alcuni mesi ogni anno.
Un viaggio emotivo che scorre tra pianure sconfinate e visioni marine impetuose, ricche di mari in tempesta, dove la forza della natura si fa protagonista assoluta.
Il cielo è spesso torvo, intensamente scuro, intervallato solo da alcune dense nubi bianche, mentre la terra diventa metafora di attesa.
Ed è proprio in questa dimensione che Marchesotti fa rivivere la memoria della guerra, lasciando apparire sulla tela simboli che ad essa facilmente riconducono: resti di bunker tedeschi, monoliti scuri sulle dune, che appaiono dimenticati come relitti ma dalla potenza comunicativa ancora viva e forte, che richiama lo spettatore a ricordare, a non dimenticare, e soprattutto a comprendere chiaramente che la guerra passa ma la memoria condanna.
Marchesotti affronta in questa personale, in modo assolutamente istintivo e con grande partecipazione, anche il tema de La Terra Desolata che si rifà alla triste vicenda dell’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre di 15 anni fa, gettando sotto gli occhi del pubblico tele di forte impatto e di grande comunicabilità, costruite su uno stile semplice ed immediato, privo di formalità, e capaci di raggiungere a velocità luce occhi e cuore dello spettatore.
La sua arte non desidera somigliare alla cronaca di un fatto ma, piuttosto, alla sua interpretazione più intima e personale. In queste tele è, infatti, palese l’emozione dell’artista che sembra non voler in alcun modo entrare nelle questioni politiche o sprofondare nel giudizio più popolare ma desiderare con tutta forza affondare le radici nel lato umano e profondo con estrema soggettività.
Immagini forti, che mettono in luce vita e morte, all’unisono, legate dal denominatore comune della forza, quale creatrice e distruttrice al tempo stesso.
Marchesotti, classe 1935, diplomato al Conservatorio G. Verdi di Milano in pianoforte, oggi direttore del Coro ANA di Milano e pittore affermato non ama etichettarsi e racchiudersi in un’unica arte, è un artista a 360 gradi e ha dalla sua una buona dose di umiltà e grande ironia. Sembra di guardare un acceso giovane che fa i suoi primi passi nell’arte, con grande emozione e passione, e che ancora si chiede, parlando tra sé e sé, “a volte mi chiedo se sono un pittore o un musicista”. Massimo Marchesotti è tutto questo e, senza dubbio, molto di più. Non resta che cercarlo nelle sue tele esposte in Fondazione Maimeri fino al 30 settembre 2016.
Questa è anche l’ultima occasione per poter apprezzare l’arte nella sede di Corso Cristoforo Colombo 15 prima dell’imminente trasferimento della Fondazione Maimeri che nei prestigiosi spazi del MAC (Musica Arte Cultura) in Piazza Tito Lucrezio Caro, 1, spazio creato dalla Fondazione Verdi di Milano.
Come meglio inaugurare uno spazio se non con un grandissimo evento?! Il 28 settembre alle 18.30 la Fondazione Maimeri inaugurerà al MAC di Milano questo cambio di sede espositiva con Omar Hassan, l’acclamato artista che dipinge con i guantoni da boxe, letteralmente prendendo a pugni la tela. Hassan sarà accompagnato per l’occasione dal grande bassista Saturnino Celani, e offrirà agli occhi del pubblico la speciale live performance Breaking Through Milano.
E chi non conosce l’artista performer milanese, che fa dei veri e propri match con la sua tela? Il suo intenso vissuto ha conquistato l’intero globo! Lo troviamo ancora quattordicenne a indossare i suoi primi guantoni e dopo solo due anni già immerso nell’arte, intento a disegnare di nascosto, durante le lezioni a scuola. A soli 29 anni, oggi, ha raggiunto la fama mondiale riuscendo ad unire le sue due grandi passioni, in un connubio davvero insolito e magico.
Non potendo praticare agonismo nella boxe, a causa di un problema di diabete, l’artista ha deciso di non abbandonare del tutto ma di operare una ricerca molto più profonda, trasferendo il lato concettuale della boxe nell’arte e rendendolo visibile e fruibile da chiunque grazie alla tela.
I suoi sono veri e propri incontri di boxe con guantoni e acrilici, su un ring metaforico che altri non è che la vita stessa.
Oggi le sue opere sono parecchio quotate e ha già avuto modo di esporre in spazi degni di nota, come La Galleria Contini art UK di Londra, nella quale ha esposto in una personale.
La sua arte sa letteralmente esplodere e l’evento promette di lasciare il pubblico senza fiato. Da non perdere assolutamente!
Elizabeth Gaeta
FONDAZIONE MAIMERI
C.so Cristoforo Colombo, 15 – Milano
[ dal 28 settembre 2016 presso M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 – Milano ]
MASSIMO MARCHESOTTI – Il mare, l’uomo, la Terra Desolata
dal 21 al 30 settembre 2016
OMAR HASSAN, Breaking Through
Milano
dal 29 settembre al 17 ottobre 2016
Per info
T. 02 87391016