Il mese Mariano nel segno della Madonna del Bosco.
Sabato 9 maggio si ricorda l’apparizione della Vergine.
Per la Brianza monzese, ma anche per le vicine province di Lecco e Bergamo, da secoli, in queste settimane è d’obbligo il pellegrinaggio alla Madonna del Bosco di Imbersago. Sin dai primi anni del Novecento le domeniche di maggio vedevano decine di carretti in fila, con sopra diverse famiglie che raggiungevano questo santuario per una domenica di preghiera e di svago. Era la giornata dove tutti gustavano il pranzo preparato la sera prima “al sacco”, dove si pregava, si giocava. Poi, prima di tornare a casa, un veloce scappatina sulle sponde dell’Adda, per ammirare con il fiume, il traghetto che si vuole ideato da Leonardo, e bagnarsi i piedi.
Oggi è tutto diverso, ma rimane la venerazione per questa Madonna, tanto cara a Papa Giovanni XXIII e a Papa Montini. Sono ancora migliaia i pellegrini che per tutto il mese salgono a piedi attraverso la Scala santa, o in macchina sino all’ampio parcheggio, per poi sostare davanti alla statua della Madonna per un momento di preghiera, di riflessione, per la confessione. La “Festa del Miracolo” è il 9 maggio, ma per l’intero mese sono in calendario diverse funzioni.
E’ il rettore del Santuario padre Giulio Binaghi a rivisitare la storia. Era il 9 maggio 1617 quando, sulla cima di un castagno, apparve la Vergine a tre poveri pastorelli convenuti nella valletta a pascolare le loro pecore. Ai bambini affamati Maria faceva trovare un ramo carico di ricci colmi di castagne mature… nel mese di maggio. La meraviglia di tutti fu grande e universale il commento: “E’ opera della Madonna! E’ il segno della sua presenza e del suo desiderio di essere onorata”. La gente inizia a radunarsi e ben presto viene costruita la prima cappelletta, ‘La Cappella del Miracolo’, ancora oggi esistente nella Cripta sotto il Santuario.
A questo evento miracoloso se ne unisce un altro: la liberazione di un bambino dalle fauci di un lupo, grazia ottenuta immediatamente non appena la madre ebbe invocato nella sua disperazione la Madonna del Bosco: “Vergine Santissima, salva il mio bambino!”. Il lupo si arresta mentre sopra un castagno, e come seduta su una nube, appare la dolce figura della Vergine Benedetta che regge il Bambino Gesù sulle ginocchia, avendo ai lati due Angeli. Il lupo ammansito depone dolcemente il bambino e si ritira nel bosco.
Per la crescente devozione e la riconoscenza dei fedeli la prima cappelletta era insufficiente e perciò si diede inizio alla costruzione del Santuario. Il primo edificio è a forma di ottagono su disegno dell’Ing. Carlo Buzzi e venne inaugurato il 9 maggio 1646. Nel 1677 si costruiva il secondo ottagono su disegno dell’Ing. Francesco Castelli di Perego e sulla fine del 1800 venne aggiunto il terzo ottagono che costituisce l’altare maggiore, opera dell’Ing. G. Santamaria di Milano e veniva collocata la bellissima statua in legno della Vergine, opera della Ditta Nardini di Milano. Dal 1817 al 1824 si svolgono i lavori per la costruzione della Scala Santa che conta 349 gradini. Nel settembre del 1897, l’Arcivescovo di Milano Cardinale Andrea Carlo Ferrari, affida la direzione del Santuario ai Padri Oblati Vicari. Intorno al 1960 sorge, vicino al Santuario, la Casa del Pellegrino”.
Il Santuario, immerso nel verde e nel silenzio, si trova poco fuori dall’abitato di Imbersago, con bellissima vista sulla valle dell’Adda, sul Resegone e sulla Grigna.
Sabato prossimo 9 maggio per la “Festa del Miracolo” alla Madonna del Bosco le Messe sono alle 7 – 8,30 – 10. Alle ore 11 sarà il Vescovo ausiliare di Milano mons. Luigi Stucchi a concelebrare l’eucarestia con i sacerdoti del decanato di Brivio, presenti le autorità. Alle ore 12 Messa nella cappella del Miracolo. Alle 16 Messa solenne presieduta da Don Giordano Rota, Abate di Pontida, seguirà la benedizione dei bambini.
Pierfranco Redaelli