Sempre più spesso sia navigando in rete sia alla televisione ci vengono suggerite idee su come riciclare oggetti per dar loro nuova vita, su come cambiare e/o riutilizzare i nostri vestiti per contrastare l’annoso problema del fast fashion oppure ci vengono mostrate aziende che donano parte del loro ricavato per piantare nuovi alberi e così via… Tra tutti questi esempi ne abbiamo scelti due di cui vorremmo parlarvi. Uno arriva da lontano, siamo in Africa e uno che potremmo adottare tutti, tanto basta un telefono ed un’app! Le bottiglie di plastica galleggiano! Esatto… Eccoci giunti in Camerun! Qui vi raccontiamo la storia di Ismael Essome Ebone ingegnere laureato all’università di Douala, uno dei più grandi agglomerati urbani del paese Africano. Provate ad immaginare d’essere di ritorno dalla vostra lezione universitaria e di trovarvi improvvisamente sotto la pioggia e in aggiunta di dover evitare un’immensa distesa di bottiglie di plastica abbandonate che vi sbarra la via… cosa fareste? Non provereste a trovare una soluzione considerando che non esiste un sistema di raccolta differenziata gestita dall’amministrazione locale? L’ingegnere si ingegna e, dopo i primi fallimenti, errori, prese in giro dagli scettici abitanti inventa le Ecoboat, imbarcazioni costruite interamente grazie alla plastica riciclata e recuperata per tutto il paese! Inizialmente destinati ai pescatori, oggi, grazie ai costanti studi e al perfezionamento del progetto questi strumenti galleggianti sono diventati una risorsa ed una ricchezza non solo per la sostenibilità ambientale ma anche per l’economia locale perché vengono utilizzate anche per accompagnare i turisti in escursioni green ed ecologiche. È stata creata pure un’associazione no profit la “Madiba & Nature” dove i volontari si occupano sia della raccolta della materia prima direttamente da corsi d’acqua inquinati sia della costruzione delle barche. E tutti noi invece cosa possiamo fare? Fidati, anche tu puoi essere più sostenibile e consapevole grazie ad un’app “La terra è la nostra unica casa”. Questa frase viene ripetuta ovunque e speriamo stia entrando nel nostro quotidiano spingendoci a fare scelte sempre più accorte ed ecosostenibili. Ma come fare per essere sicuri di non sbagliare e non incappare in brand che cavalcano solo l’onda della nuova moda?? Ci viene in aiuto il nostro cellulare e un’app; più precisamente “Good on you” disponibile sia per IOS che Android. Potrete trovare la classificazione dei brand di moda sulla base della loro sostenibilità calcolata con un punteggio da 1 (pessimo) a 5 (ottimo). E come vengono raccolti i dati? “Raccogliamo fino a 500 dati per marchio su più di 100 questioni chiave di sostenibilità, indicatori e sistemi di standard, tra cui Fair Trade, Cradle to Cradle, OEKO-TEX STeP e il Global Organic Textile Standard. Laddove disponibili, inseriamo dati rilevanti da fonti terze come il Fashion Transparency Index e i progetti CDP Climate Change e Water Security. Quando consideriamo le certificazioni e le fonti di dati di terzi, prendiamo in considerazione sia la portata delle questioni coperte che la qualità della loro garanzia. Per esempio, quanto bene assicurano che i marchi rispettino gli standard che hanno stabilito. Non prendiamo nessuna informazione privata dai marchi, perché così ci mettiamo nei panni dei consumatori che dovrebbero essere in grado di trovare le informazioni: l’obiettivo è incentivare una maggiore trasparenza da parte dei marchi.” Queste le parole di Gordon Renouf e Solene Rauturier intervistati per Io Donna lo scorso 9 Maggio. Entro l’anno dovrebbero essere catalogati ed inseriti 10.000 marchi e il prossimo passo?? Arrivare al comparto beauty così da poter guidare ancor meglio i consumatori verso scelte VERAMENTE Green!
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