Sono nato e vivo da sempre in Brianza e credo fermamente che questa terra abbia nel corso di tanti decenni scandito i tempi dell’economia nazionale e sia stata un esempio per molte realtà imprenditoriali, non solo nazionali, se è vero com’è vero che è stata accomunata in passato non tanto lontano ad altre quattro/cinque aree-sistema motori della vecchia Europa.
La crisi di questi ultimi anni ha purtroppo lasciato il segno anche dalle nostre parti, riportandoci però verso economie diverse che comportano la riscoperta di valori e tradizioni del nostro passato, quando in Brianza si andava per respirare aria buona, immergersi nella natura, bearsi in un bel panorama e anche per assaporare pietanze dai sapori unici, inconfondibili, genuini, tornando a casa con qualche buon prodotto della terra e con qualche gustoso salame o formaggio.
Storia vecchia? Di un passato che non ritorna?
La penso diversamente! Stanno infatti per finire i tempi in cui capitava di incrociare amici residenti nella vicina metropoli che, un po’ per convinzione e un po’ per sfottò, mi dicevano: “Ormai in Brianza non vi è rimasto più niente! Non fate manco più i mobili!”.
Proprio per rispondere concretamente a questa provocazione, qualche tempo fa ho deciso di impegnarmi in una personale ricerca che potesse dare vita ad un sito internet in grado di raccogliere in sintesi le numerose eccellenze territoriali ancora presenti, al di la dei singoli campanili e superando le antiche “rivalità” che pure esistono tra il territorio brianzolo e quello lariano.
Un ambizioso progetto di rete (sulla rete web) in grado di unire ed esaltare le grandi tradizioni artistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche in una sorta di itinerario manzoniano che, partendo dai rami del lago e dai colli prealpini, scende verso Milano, fermandosi però al confine di quella grande città, laddove evidentemente si sono scordati di quanto già cantava il “ragazzo della via Gluck” (che pure da tempo è venuto a vivere a Galbiate nel cuore della Brianza). Quella Milano che “non ha lasciato più l’erba” e via via ha cementificato quasi tutto il suo territorio, relegando in un angolo buona parte delle tradizioni agro-alimentari che pure hanno fatto parte della sua ricca storia.
Quella verde Brianza, meta un tempo delle agiate famiglie meneghine, che dal dopoguerra ad oggi pure ha subìto una forte, spesso catastrofica, “mattonificazione”, ma fortunatamente un po’ ancora si è salvata tutelando angoli di verde in aree protette e parchi: penso al Parco della Valle del Lambro, alla Valletta, alle Groane, al Molgora, al Lago del Segrino, Montevecchia e alla Valle del Curone, Monte Barro, Adda Nord e alcuni altri di grandissima bellezza paesaggistica.
In mezzo a campi, colli, boschi e acque sono in tanti a non aver abbandonato o ad aver riscoperto le tante cose buone che questo fertile territorio è in grado di regalare. Da Monza a salire verso i rami del lago, esistono una miriade di realtà produttive, fatte di micro imprese che producono ad alta qualità con lo spirito tipico che ha dato lustro ai briantei in tanti angoli del mondo. Tanti giovani, armati di rinnovata passione, stanno guardando alla Brianza come una grande madre che può dare da mangiare a tanti figli e magari anche muovere nuovi business. Perché da questi parti ogni investimento deve avere una sua logica. E investire sul futuro, recuperando le cose belle e buone del passato, una sua logica ce l’ha!
Per portare avanti questa nuova avventura, che non vuole dimenticare la mia primaria attività giornalistica, mi avvalgo di tanti cari amici che, non solo hanno creduto in questa piccola-grande sfida, ma hanno messo a disposizione le loro conoscenze e la loro professionalità. Li ringrazio di cuore perché la condivisione e il confronto sono l’anima della crescita. E’ uno po’ lo spirito con il quale abbiamo messo in cantiere il Consorzio Turistico delle Brianze e del Triangolo Lariano che deve essere il motore primo di questo progetto di rivalutazione del territorio.
Siamo convinti che in questa nostra Brianza ci sia davvero tanto da scoprire e riscoprire; e lo faremo insieme riunendoci nel Consorzio e facendo sentire la nostra voce attraverso BrianzaPiù che ha la sola ambizione di essere un veicolo di informazione del “Bello” e del “Buono” della nostra terra.
Sfiniti delle brutte notizie che quotidianamente ci assalgono e stanchi di sentire dire che in questo Paese non funziona nulla.
Carlo Gaeta
Giornalista
Presidente CTB
Consorzio Turistico delle Brianze e del Triangolo Lariano