Non se ne può più! L’abbiamo scritto e ripetuto anche dalle nostre pagine social. Non ne possiamo davvero più di ricevere notizie di genitori violenti sugli spalti. Parolacce, insulti, cori e addirittura botte. Genitori che non si limitano alle parole (già fuori luogo e gravi) ed arrivano addirittura a usare le mani. In questi ultimi giorni la cronaca ci ha riportato a due risse accadute sugli spalti di campetti della nostra tranquilla (almeno un tempo lo era) Brianza, dove alcuni “bravi” genitori, che assistevano agli incontri dei figli, impegnati in tornei di calcio, si sono lasciati andare a comportamenti quantomeno poco educativi, se non del tutto beceri. Prima sono volate le parole grosse e poi il tutto è degenerato in rissa.
Genitori Violenti, anche no! Colpa mia, colpa tua. Non ce ne frega una beata mazza. E’ roba brutta e basta! Cari miei. Brutta soprattutto come pessimo esempio verso i minori. Questi episodi si aggiungono a quelli accaduti davanti e dentro le scuole, dove mamme che accompagnavano i figli, pur occupando la sede stradale col macchinoni, si sono lasciate andare per difendere il parcheggio abusivo, e padri violenti che hanno minacciato, o addirittura menato, gli insegnanti, rei di non aver compreso il piccolo “genio” di famiglia. Una scia di episodi deprecabili sui quali ci siamo imposti di intervenire, senza sconti. I genitori hanno il dovere primario di essere educatori e non facilitatori di violenza gratuita. Devono essere un esempio positivo e non insegnanti di bullismo da quattro soldi. Ergo, si mettano una bella mano sulla coscienza e ritornino ad essere integerrimi portatori di buoni valori e buona educazione e non complici dei figlioli.
Giova forse ai più ricordare un concetto: non crediamo nei genitori amici, perché l’amico è colui con il quale “bigi” e vai a fare marachelle. Non pensiamo che un padre e o una madre possano a cuor leggero avvallare ogni marachella dei propri figli, altrimenti siamo fuori tema. Il modello educativo di base va a quel paese. E poi non lamentiamoci se in giro per strada assistiamo a scenette quanto meno tristi con protagonisti coloro che tra qualche annetto dovranno sostenere le sorti del Paese.
E’ bello sentire che un severo monito in tal senso è giunto dalla giovane assessore (assessora non ci piace) allo Sport e ai Giovani della Regione Lombardia, Martina Cambiaghi, brianzola di nascita e di residenza.
Genitori violenti, a casa col Daspo! “Servono provvedimenti seri contro i genitori violenti e aggressivi, senza escludere la possibilità del “Daspo”. In caso di intemperanze verbali, basta anche un solo insulto, una parolaccia, deve scattare l’espulsione dei genitori, l’allontanamento di tutto il pubblico presente. A questo poi aggiungerei anche un momento di rieducazione, non per i ragazzi ma per i genitori. Prima di poter mettere piede su una tribuna i genitori, soprattutto quelli che si sono macchiati di atti di bullismo, dovrebbero seguire corsi di Fair Play tenuti dalle associazioni sportive” – ha dichiarato Martina Cambiaghi, con piglio duro commentando gli ennesimi di violenza da parte di genitori spettatori di una partita di calcio – “L’altra domenica una rissa sulle tribune è successa a Varedo, prima ancora un episodio simile a Nova Milanese e questi sono solo gli ultimi due incidenti di una lunga serie. Da Assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia è veramente difficile leggere così frequentemente sui giornali di episodi di violenza da parte dei genitori durante le partire di calcio dei figli. Insulti, cori e in alcune occasioni si è degenerato arrivando ad alzare le mani: scene vergognose che non devono mai accadere” ha continuato l’Assessore Regionale.
“Questi episodi, messi in atto da persone adulte, devono essere chiamati con il loro nome e non possono essere altro che definiti veri e propri atti di bullismo. Un bambino impara dai propri genitori a comportarsi: i primi ad insegnare a un ragazzo ad essere bullo sono i suoi genitori, perché sempre più spesso se mamma e papà sono problematici anche i figli lo saranno di conseguenza. -ha continuato l’Assessore – Ho scelto di intervenire pubblicamente su questo tema senza avere paura di puntare il dito verso i genitori: quelli che dovrebbero essere da esempio da monito e invece nella realtà si trasformano sempre più spesso, nella “rovina” sportiva dei ragazzi” ha concluso Martina Cambiaghi.
E sulla “rovina sportiva dei ragazzi” possiamo aprire un lungo dibattito, laddove personalmente abbiamo assistito a deprecabili sceneggiate sugli spalti. Senza contare padri che arrivano persino a pensare di corrompere procuratori e osservatori per poter iscrivere il proprio figlio sul taccuino di quelli da tenere in considerazione. Tutti convinti di avere in casa futuri Maradona. Ma forse è il caso di ricordare che il “pibe de oro” sarà pure stato un grande con la palla tra i piedi, ma non certo un esempio da replicare come uomo. Quindi, tenetevi i vostri figli “normali” che è meglio. Ed evitate di rompere i cabbasisi allo stadio.
c.g.