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Como: un grande regista e una diva per “Com’è viva la Città”


Bechis Kinski

Il regista Marco Bechis (in primo piano) con al fianco la splendida attrice Natassja Kinski in visita privata alla mostra “Com’ Viva la Città” ospitata a Villa Olmo di Como

Il regista Marco Bechis e l’attrice Natassja Kinski hanno visitato la mostra Com’è viva la città ospitata a Villa Olmo a Como. Le due star internazionali sono nel capoluogo lariano per la partecipazione a Lake Como Film Festival, con cui l’organizzazione della mostra ha stretto una collaborazione.

In una visita privata che si è svolta stamane, 24 luglio, i due artisti sono stati condotti in un percorso guidato attraversando tutti gli aspetti della città rappresentati in mostra. Rimasti affascinati dall’allestimento e da molti quadri, tra cui Mario Merz, Mario Radice, Bechis e Kinski si sono fatti piacevolmente coinvolgere dalle opere su specchio firmate da Michelangelo Pistoletto. Entrambi sono letteralmente entrati nel contesto rappresentato, così come intenzione dell’artista, capace di coinvolgere direttamente lo spettatore, cittadino del mondo o personaggio del jet set cinematografico.

Kinski vs Pistoletto

Natassja Kinski “entra” nell’opera di Pistoletto

Grande suggestione anche nel teatrino della villa e, ovviamente, davanti alle opere di Andy Warhol e Roy Lichtenstein. 

«Adoro l’arte contemporanea – ha detto la sempre splendida Natassja Kinski – Warhol è un punto fermo per me e mi sono divertita a giocare con gli specchi. E’ una mostra bellissima, da vedere. Collocata poi in un contesto meraviglioso come questa villa è davvero imperdibile».

«Ho trovato davvero interessante questa mostra – ha aggiunto Bechis – ricca di stimoli, come la città di Como».

«E’ stato un piacere poter ospitare questi due grandi artisti – fanno sapere da Sae, società organizzatrice dell’evento – stiamo lavorando in piena sinergia con le associazioni del territorio, in cui crediamo molto». Manuela Marchegiano di Sae ha poi consegnato a Kinski e Bechis il catalogo della mostra curata dal critico Giacinto di Pietrantonio.

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