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Como: sei ragazzi studiano in caverna sotto il Baradello


Il 15 gennaio prossimo sei ragazzi entreranno nella caverna sotto il Monte Baradello a Como per studiare come la roccia ferma i raggi cosmici: un esempio perfetto di alternanza scuola-lavoro all’Università degli studi dell’Insubria.

da sinistra: la dottoressa Michela Prest, il professor Fabrizio Fossa; Davide Milesi; Giuseppe Brevi; Luca Parimbelli; Ivan Bolzoni; Luca Grisoni; Alessandro Mazzola).

Nella foto, da sinistra: la dottoressa Michela Prest, il professor Fabrizio Fossa; Davide Milesi; Giuseppe Brevi; Luca Parimbelli; Ivan Bolzoni; Luca Grisoni; Alessandro Mazzola.

L’alternanza Scuola-Lavoro si può fare anche in Università, come dimostra il fatto che sei studenti bergamaschi tra i 17 e i 19 anni del Liceo delle Scienze Applicate dell’ISIS Natta di Bergamo sono a Como, nella sede di via Valleggio dell’Università degli Studi dell’Insubria, dall’11 gennaio per una settimana, accompagnati, per i primi due giorni, dal loro docente di fisica e matematica professor Fabrizio Fossa.

Gli studenti, seguiti dai ricercatori di INSULAB, lavoreranno divisi in due gruppi: un gruppo si occuperà di X-Ray Fluorescence usando i raggi X per il riconoscimento dei materiali presenti in un campione (monili, monete, rocce); l’altro gruppo farà misure di flusso di raggi cosmici in diverse condizioni di altitudine e di materiale attorno al rivelatore. Venerdì 15 gennaio, infatti, grazie alla collaborazione della Acsm Agam Reti Gas Acqua SpA, entreranno nella caverna che ospita l’impianto di potabilizzazione dell’acqua, sotto il Monte Baradello, per verificare come la roccia fermi i raggi cosmici e capire il funzionamento dei grandi rivelatori di neutrini che si trovano nelle caverne del Gran Sasso o nelle profondità delle miniere (come i vincitori del premio Nobel per la Fisica 2015, SuperKamiokande in Giappone e SNO in Canada).

«Facciamo alternanza Scuola-Lavoro da cinque anni ma è la prima volta che un gruppo si muove da un’altra città lontana per venire qui da noi – racconta Michela Prest, delegata del Rettore per l’Orientamento e responsabile di INSULAB –. Cinque di questi ragazzi si fermeranno presso il Seminario mentre uno di loro ogni giorno viaggerà da Bergamo. I ragazzi dovranno realizzare un prodotto finale (un video o altro materiale multimediale) raccontando, in maniera divulgativa ma scientificamente corretta, il loro percorso in modo da renderlo fruibile a tutti. Questa esperienza e l’attività che portiamo avanti da cinque anni in questo ambito rappresentano un punto di forza per il nostro laboratorio e sono una testimonianza diretta della forte collaborazione con le scuole del territorio locale e lombardo. Un grazie enorme a Acsm Agam per la disponibilità che renderà questa esperienza unica per questo gruppo di ragazzi»  .

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