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Como, Premio Speciale Gaggi a giovane ricercatrice dell’Insubria


Melissa Morselli Università dell'Insubria

La comasca Melissa Morselli, assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi dell’Insubria

È andato a Melissa Morselli, 33 anni di Como, il Premio Speciale Gaggi, assegnato dalla Società Italiana di Ecologia per il migliore articolo su temi ecologici scritto a livello nazionale e pubblicato su una rivista scientifica internazionale.

Melissa Morselli è assegnista di ricerca del Gruppo di Modellistica Ambientale del professor Antonio Di Guardo, Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia, Università degli Studi dell’Insubria, con sede a Como. Ha ottenuto il premio grazie all’articolo: “Importance of environmental and biomass dynamics in predicting chemical exposure in ecological risk assessment”, pubblicato sulla rivista  Science of The Total Environment nel 2015, a firma Morselli, M.; Semplice, M.; De Laender, F.; Van den Brink, P. J.; Di Guardo, A.

Il Premio Speciale Gaggi è stato istituito dalla Società Italiana di Ecologia SItE in memoria del professor Carlo Gaggi, ecotossicologo dell’Università degli Studi di Siena, prematuramente scomparso nell’agosto 2011. Il riconoscimento premia il miglior articolo di ecologia a firma di un giovane ricercatore italiano comparso su rivista internazionale nei dodici mesi antecedenti.

La premiazione si è svolta a Milano, durante la cerimonia di chiusura del primo congresso congiunto della Società Italiana di Ecologia (SItE), dell’Unione Zoologica Italiana (UZI) e della Società Italiana di Biogeografia (SIB) tenutosi all’Università di Milano Bicocca..

L’articolo premiato ha come principale obiettivo quello di proporre un nuovo modello dinamico del destino ambientale per la valutazione dell’esposizione a contaminanti organici in ambienti acquatici lentici e illustra la potenziale variabilità delle concentrazioni biodisponibili di alcune molecole in risposta a variazioni stagionali nella biomassa dei produttori primari e nelle concentrazioni di carbonio organico particolato e disciolto. Il lavoro risponde quindi alla crescente necessità di realismo ecologico negli approcci modellistici utilizzati nell’ambito della valutazione del rischio chimico per gli ecosistemi.

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