Il Teatro Sociale di Como apre le porte ai teenagers anche con la musica sinfonica, sulle note suggestive del passato e con l’aiuto di un moderno strumento di comunicazione come Twitter. Con Orchestra in gioco, il Teatro Sociale di Como – AsLiCo invita i ragazzi dagli 8 ai 13 anni all’ascolto della musica sinfonica attraverso un percorso didattico a scuola e strategie contemporanee in uso e molti familiari alla loro generazione.
I ragazzi assisteranno ad una prova, vedranno il lavoro del direttore e dell’orchestra per la preparazione al concerto serale e potranno seguire commenti in diretta pubblicati attraverso il nostro account Twitter. Potranno intervenire e rispondere, oppure semplicemente leggere i nostri commenti che saranno proiettati sullo schermo dei sovratitoli.
Lo scopo di Orchestra in Gioco è quello di portare il giovane pubblico a familiarizzare con la musica sinfonica, continuando il cammino scelto lo scorso anno: gli adolescenti sono invitati ad un concerto inserito nella programmazione serale del Teatro, un contesto sociale e ‘mondano’ al di fuori dell’ambiente prettamente scolastico. La preparazione al concerto comincia invece a scuola, con un incontro interattivo tenuto da un musicologo e termina in teatro, assistendo a una prova d’orchestra con una speciale guida e in tempo reale via Twitter.
Il progetto è rivolto a scuole secondarie di primo livello e secondo livello. La preparazione viene differenziata a seconda del tipo di scuola partecipante in modo da soddisfare le particolarità curriculari specifiche dei differenti corsi di studio: saranno infatti pensati incontri diversi e più approfonditi per le scuole secondarie di primo e secondo grado ad indirizzo musicale, mentre saranno più orientati all’ascolto e al gioco per tutte le altre scuole partecipanti.
L’edizione di quest’anno di Orchestra in Gioco prevede una prova speciale realizzata ad hoc per i ragazzi, durante la quale il direttore ed esperto di didattica musicale dialogheranno spiegando ai ragazzi tutti i passaggi del lavoro artistico.
Il PERCORSO DIDATTICO prevede:
- un incontro interattivo a scuola, in orario scolastico;
- la partecipazione ad una prova speciale a Teatro, in orario scolastico, con Tweet in diretta; e con interazione tra direttore e musicologo con la platea
- e-learning: sinfonie scaricabili dal web.
Al Teatro Sociale di Como sono previsti due concerti: 14 gennaio 2016 ore 10.00 e il 15 gennaio 2016 ore 20.30 con Daisy Citterio, formatrice, Jacopo Rivani – direttore, Orchestra 1813
14 gennaio 2016 ore 10.00
Sinfonia Scozzese
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia Scozzese n. 3 op. 56 in la minore
Andante con moto. Allegro un poco agitato. Assai animato
Vivace non troppo
Adagio
Allegro vivacissimo. Allegro maestoso assai
Direttore Jacopo Rivani
Mediazione didattica Daisy Citterio
Orchestra 1813
INGRESSO GRATUITO
Concerto serale 15 gennaio 2016 ore 20.30
Alexander Lonquich, nella duplice veste di direttore e solista, torna al Teatro Sociale di Como venerdì 15 gennaio alle ore 20.30 con il concerto BEETHOVEN 3, insieme all’Orchestra I Pomeriggi Musicali.
Il grande pianista ritorna con l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 3, modello assoluto del concerto pianistico romantico, di Ludwig van Beethoven.
La serata inizierà con una tappa fra le città cantate da Italo Calvino: è la volta di Ersilia, descritta in un brano inedito di Giorgio Colombo Taccani, I fili di Ersilia, commissionatogli da I Pomeriggi Musicali.
In chiusura, Lonquich svestirà i panni del solista per dirigere l’Orchestra nella splendida Sinfonia n. 3, “Scozzese”, di Mendelssohn.
Biglietti in vendita presso la biglietteria del teatro e online a 20€ più prevendita.
BEETHOVEN 3
Giorgio Colombo Taccani
I fili di Ersilia (nuova commissione Pomeriggi Musicali)
Ludwig van Beethoven
Concerto n. 3 op. 37 in do minore
Allegro con brio
Largo
Rondò. Allegro
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia Scozzese n. 3 op. 56 in la minore
Andante con moto. Allegro un poco agitato. Assai animato
Vivace non troppo
Adagio
Allegro vivacissimo. Allegro maestoso assai
Direttore e pianoforte
Alexander Lonquich
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Il programma
Beethoven ha sempre incarnato, nell’immaginario comune, quell’artista desideroso di rompere con la tradizione, cercando di rinnovare forme e linguaggi musicali che ormai erano dati per assodati. Nello stesso tempo, la volontà di “raccontare” una storia o un concetto (filosofico, sociale, umanitario, ecc.) è sempre stato il punto di partenza imprescindibile per l’ispirazione del Genio di Bonn. Anche nel Terzo Concerto per pianoforte e orchestra (1800), Beethoven sembra mettere in scena il “romantico” conflitto tra il singolo (ovvero l’artista) e la società che lo circonda. Si alternano dunque forti momenti drammatici (la tonalità di do minore ha questa valenza per il compositore), ma anche gioiose riconciliazioni, passando per il movimento forse più bello del Concerto, ovvero quello lento centrale, dove a momenti di silenzio assoluto da parte dell’orchestra si alternano istanti in cui il pianoforte si fa discretamente da parte permettendo a qualche altro strumento di diventare per un po’ il protagonista della vicenda.
Il compositore milanese Giorgio Colombo Taccani (classe 1961), figlio di quel Novecento tormentato e segnato dalle miriadi di stimoli e proposte di rinnovamento in ambito musicale (ma non solo), cerca invece di recuperare quel rapporto artista/pubblico evidentemente perso nel corso del secolo. In ciò, non rinnega le conquiste fatte dall’avanguardia musicale (la cosiddetta “Nuova musica”), ma le ripropone, svuotandole di quell’elemento d’ansia che le caratterizzava e che poteva appunto allontanare i più. Per questo le sue composizioni sono caratterizzate da una continua ricerca timbrica (ovvero di particolari sonorità e colori strumentali), ma allo stesso tempo possiedono una chiarezza formale che le rende molto più accessibili. Peraltro, la sera del concerto sarà una prima esecuzione assoluta che nessuno ha mai sentito finora: un’occasione da non perdere!
La Terza Sinfonia di Mendelssohn fu scritta inizialmente nel 1829 quando il compositore tedesco partì per un viaggio alla scoperta della Gran Bretagna, nonostante sarebbe dovuto passare più di un decennio prima del completamento della partitura. I paesaggi e i monumenti che Mendelssohn ebbe modo di vedere lo impressionarono a tal punto da fargli sentire l’esigenza di rappresentarli musicalmente con delle melodie che potessero evocare sia il clima misterioso e maestoso di certi castelli scozzesi, ma anche allegre danze popolari. Fantastica in tal senso è la rappresentazione di una vera e propria danza folclorica nel secondo movimento: un clarinetto ricrea le sonorità di una cornamusa così realisticamente che sembra di stare davanti a un quadro di paesaggio (non dimentichiamo che Mendelssohn, oltre a comporre, era anche un ottimo pittore!).