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Come sta crescendo l’industria della cannabis in Italia

Brianza Acque

Un’industria che è cresciuta enormemente negli ultimi anni in tutto il mondo, anche nel nostro paese malgrado il fatto che si sia assistito a leggi di diversa matrice, spesso in contraddizione tra di loro. Si parla della cannabis, quella legale, è bene dirlo: il mondo della cosiddetta cannabis light, del Cbd, Cannabidiolo, una delle sostanze presenti in modo naturale nella pianta della canapa e che ha la peculiarità di non produrre effetti psicotropi (per capirci, lo sballo), anzi di avere facoltà curative, motivo per il quale viene utilizzata da anni in campo medico.
Ebbene tutto questo ha dato inizio ad un mercato ampio e particolarmente florido che si estende oggi in tantissimi campi di applicazione. Nelle nostre città si è assistito alla comparsa di attività e negozi che vendono prodotti diretti, oggettistica correlata al mondo della canapa; ed ecco che indirettamente è nata una filiera piuttosto ricca (si parla anche di cbd ingrosso, per tutti gli operatori del settore), che è difficile quantificare con esattezza ma che in molti certificano in un range di giro di affari orientativo di circa 200 milioni di euro.

Il mercato della cannabis legale

Nel nostro paese sono molteplici i mercati che negli ultimi anni hanno registrato una crescita, sulla scia dei mutamenti legati a fattori che hanno letteralmente stravolto l’economia mondiale come la proliferazione delle tecnologie multimediali; lo spostamento in rete di gran parte delle attività economiche; e non ultima, la diffusione del Covid che ha dovuto tracciare nuovi confini a livello economico globale.
Ebbene tra i mercati che negli ultimi anni, nel nostro paese, hanno registrato un incremento significativo, c’è proprio quello della cannabis light legale. Si pensi al mondo dei tabacchi ad esempio, visto che oggi prodotti di quel genere possono essere trovati anche presso attività che vendono articoli per fumatori ingrosso.
I primi shop fisici con prodotti a base di cannabis legale hanno visto la luce, in Italia, a partire dal 2017: una filiera che era, comunque, già esistente anche dagli anni passati, in settori disparati dell’economia come ad esempio la cosmetica, l’alimentare, il tessile.

Il boom delle coltivazioni in Italia

Per comprendere la crescita del settore è sufficiente consultare un dato diffuso qualche tempo fa dalla Coldiretti, l’associazione che si occupa di coltivazione diretta in Italia: nel 2013 gli ettari dedicati, nei confini del nostro paese, alla coltivazione della canapa, erano circa 400. Cinque anni dopo, quindi nel 2018, a seguito della legge 242/2016 che liberalizzava il settore, il boom: gli ettari della stessa coltivazione erano diventati oltre 4mila, ovvero dieci volte di più.
Un settore che, come si diceva, campa anche tra tanta incertezza, leggi finalizzate all’apertura prima e subito dopo riviste in senso più restrittivo. Non a caso le ultime notizie sul tema ci parlano di una deriva più stringente che il tema sta prendendo: è stato rinviato a giudizio l’ideatore della cannabis light in Italia, con accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Un provvedimento che, se confermato, rischierebbe di affossare la crescita di questo comparto, quello della cannabis legale, che dal 2017 ha generato oltre 10mila posti di lavoro in Italia.

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