Come il Covid-19 ha cambiato (non per sempre) le abitudini di gioco degli italiani
4 anni ago
Il Covid-19 ha cambiato molte abitudini degli italiani. Tra queste anche quelle relative al gioco d’azzardo. I dati recenti relativi al 2020 parlano in maniera inequivocabile: le abitudini di gioco sono cambiate. E la crisi si è fatta sentire su ogni segmento, in particolare su quello delle scommesse sportive, che ancora a fatica prova a rialzarsi. Ne ha giovato il gioco online, che nei primi sei mesi del 2020 ha registrato un incremento del 20%: molti giocatori hanno fatto ricorso al canale web approfittando del tempo chiusi in casa. L’11,3% del totale dei giocatori, invece, ha cominciato proprio durante il lockdown la propria esperienza di gioco online. Il settore dei casinò online ha tenuto botta così perdendo solo il 3% del fatturato rispetto al 2019, fermandosi a quota 1.9 miliardi. Della serie non tutto il male vien per nuocere. La penseranno così gli operatori del mondo del poker, gioco che da marzo 2019 a marzo 2020 ha registrato una crescita del 123%. Bene anche gli eSports, la cui quota mercato è cresciuta del 61%. I casinò online, che hanno toccato quota 94 milioni di spesa crescendo del +29,5%, si confermano il punto certo del gioco. Sia durante il lockdown, sia soprattutto dopo la fine del periodo di quarantena. L’incremento totale di questo segmento, nei primi sei mesi dell’anno, è stato del 37,1%: ogni record è stato letteralmente frantumato. Le slot machine online da par loro si sono confermate le vere regine del mondo del gioco. Chi ha sofferto più di tutti è il mondo del gioco terrestre, come anticipato, quello delle scommesse sportive. Il settore del betting ha registrato una perdita del 44%, con poco più di 300 milioni di euro spesi dei giocatori rispetto agli oltre seicento del primo semestre del 2019. Il gioco terrestre cerca di ripartire, intanto, lentamente. Dallo scorso 15 giugno hanno riaperto sale slot, scommesse e bingo, dopo oltre tre mesi di “lockdown”. Per esse sono state stilate delle adeguate linee guida regionali che hanno limitato gli accessi. Ad oggi l’82% degli apparecchi da intrattenimento risulta attivo. E per il trend di gioco? Secondo le ultime, i valori sono tornati in linea con lo scorso anno. Per quel che riguarda le VLT, l’88% di esse ha visto la riattivazione. Pur subendo un deciso calo con una raccolta che oggi è inferiore di un terzo rispetto a giugno 2019. Dati che meritano di essere approfonditi: la media delle giocate resta comunque in linea con i primi due mesi antecedenti il lockdown di marzo. L’effetto Covid-19, dunque, incide sulle VLT ma non tanto come l’obbligo di tessera sanitaria, necessaria da gennaio 2020 per giocare. Ma il gioco terrestre si riprenderà del tutto, così come lascia presagire una ricerca condotta dal CNR-IFC. Il 26.6% dei giocatori intervistati, è emerso dalla ricerca, si è detto pronto a tornare nei luoghi fisici del gioco una volta terminata l’emergenza. Dichiarando inoltre di aver sì modificato le proprie abitudini ma solo in via temporanea e a causa delle circostanze. Lentamente, anche il gioco fisico riparte.
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