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Cinque idee per la Villa del futuro


Sono stati presentati martedì 19 novembre, presso la Reggia di Monza in occasione dell’evento “Villa Reale di Monza: dal rilancio di uno spazio pubblico a una nuova idea di turismo”, i cinque progetti vincitori del Concorso di idee per la rigenerazione della Villa Reale di Monza promosso da Triennale Milano, con il contributo di Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Cinque idee per la Villa del futuro

Il progetto “La Villa che vorrei” si inserisce all’interno di un obiettivo ancora più ampio, finalizzato alla valorizzazione e al rilancio dell’intero complesso monumentale “Villa Reale e Parco di Monza”, ponendolo al centro di un processo più esteso di rigenerazione urbana del territorio in cui si inserisce.
Basti pensare, infatti, che la Villa Reale si trova al centro di un sistema del quale fanno parte altre due ville storiche, Mirabello e Mirabellino, trentacinque edifici di origine rurale, tre mulini, un autodromo di Formula 1, un fiume, un sistema di rogge e un vastissimo parco di oltre 730 ettari che ospita al suo interno circa 110.000 piante tra cui diversi alberi monumentali e che costituisce il più grande parco recintato di tutta Europa.

Cinque idee per la Villa del futuro

“Questo concorso rappresenta un momento importante per le progettualità in via di sviluppo finalizzate al rilancio della Villa Reale come luogo di cultura, bellezza e tempo libero di qualità – ha dichiarato Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia – La bellissima reggia del Piermarini merita infatti di trovare una centralità nel panorama culturale lombardo. Senza dimenticare, tra l’altro, che Brianza e regione Lombardia costituiscono il luogo con la maggiore concentrazione di siti UNESCO del mondo.
E’ da cento anni che questa dimora è patrimonio di tutti – ha proseguito Galli – E dobbiamo ricordarci che un turista su due viene in questa regione per le proposte culturali che offre, pertanto noi in quanto istituzioni e industrie culturali, dobbiamo andargli incontro, credo che sia un passaggio davvero obbligato. Dobbiamo, inoltre, rispondendo alle necessità dei giovani turisti, creare delle proposte culturali innovative che possano attrarli. Mi riferisco in particolare a tre fattori – ha così concluso l’Assessore – innanzitutto al ruolo da protagonista che la Reggia di Monza merita di occupare nella rete di ville e dimore storiche lombarde. La Reggia rappresenta poi il primato nella cultura del verde, che deve essere rivendicato a partire dal magnifico Parco che la circonda. Infine, è necessario pensare allo sviluppo della fruizione di quell’unicum che è l’Autodromo, da considerare davvero come ‘La Scala’ della Formula 1”.

Cinque idee per la Villa del futuro

Entriamo, dunque, più nel vivo della premiazione dei cinque progetti vincitori del Concorso “La Villa che vorrei”, scelti tra una quindicina di proposte totali tutte molto valide a detta della giuria, e presentati da Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano.

“La Villa Reale di Monza e il suo Parco non sono solo patrimonio dell’umanità ma anche una porzione straordinaria del paesaggio italiano ed europeo. Un luogo unico, con una nobile storia – ha esordito Boeri – Come Triennale, immaginiamo un rilancio della Villa che coinvolga tutto il sistema storico e vitale a essa connesso. Siamo molto soddisfatti del risultato di questo Concorso di idee, che rappresentano sicuramente degli importanti contributi per capire quale possa essere il futuro di una realtà, come la Villa Reale, che conserva un grandissimo potenziale culturale, architettonico e paesaggistico”.

Ecco le cinque idee vincitrici:

“REALDREAMS +Reale” ha trionfato con il suo progetto incentrato su un’app dedicata alla visita di ogni area del complesso Parco Villa Autodromo sfruttando le potenzialità della realtà aumentata, con percorsi personalizzati, opere artistiche virtuali, visite guidate virtuali condotte da personaggi storici. In questa logica, “Future Artists in Augmented Rooms” diventerebbe lo spazio all’interno della Villa dedicato al rapporto tra arte e nuove tecnologie, dove vengono esposte opere in realtà aumentata e realtà virtuale.

“Un centro internazionale per la cultura del verde alla Villa Reale di Monza” è il programma che vede il Parco e la Villa interamente destinati al mondo verde nelle sue varie dimensioni, scientifica, formativa, divulgativa, con corsi a livello professionale e universitario anche di livello internazionale, laboratori del verde, nonché mostre permanenti e temporanee con finalità didattiche. Inoltre, si prevede nella Villa la creazione del “Museo della Villa” e del “Museo del Giardino” con collezione permanente, biblioteca specializzata e laboratori a tema. A Villa Mirabello, invece, ci sarebbe la “Scuola del Paesaggio”. Mentre, Villa Mirabellino avrebbe funzione di residenza di alta rappresentanza per chi frequenta la scuola. La sede RAI sarebbe nei Laboratori dell’adiacente Scuola di Agraria e, infine, l’Autodromo diverrebbe il polo scientifico pratico per la green economy.

Il prospetto di “La rinascita della Villa Reale” prevede, invece, azioni relative a tre ambiti diversi. Il primo sono le “Attività sportive e ludiche”: incentivare le attività fisiche nel parco anche grazie all’introduzione di nuovi sport come il Padel Tennis insieme all’organizzazione di tornei di volley, di arrampicata sugli alberi, di orienteering e di gare podistiche. Il secondo sono gli “Eventi”: semplificare le modalità di concessione degli spazi per eventi anche commerciali che possano generare profitto. Il terzo sono “Ragazzi e Cultura”: creare all’interno degli spazi della Villa un’aula studio 2.0 accessoriata con tutti i mezzi delle nuove tecnologie.

Il piano progettuale di “Residenze Reali Monza Milano” propone di istituire una “Rete di ville e palazzi lombardi” che abbia al centro la Villa Reale di Monza e che possa incentivare lo sviluppo turistico del territorio di una vasta area metropolitana che comprende Monza, Milano, Como, Lecco, Varese e Bergamo. Si propone, tra l’altro, l’inserimento nel parco di un “Centro internazionale di studi di alta formazione di management” che sappia ricercare e definire forme innovative di gestione e sviluppo, cura e manutenzione di “Ville, palazzi e parchi storici europei” e di un “Osservatorio agro-naturalistico” in collaborazione con centri e scuole nazionali ed internazionali. Vengono proposte numerose attività integrate per varie aree del parco dove il saper fare di ieri diventa ricerca e innovazione nella cultura del nuovo millennio.

Cinque idee per la Villa del futuro

Infine, il quinto progetto, “Un vivaio per le idee” offre una serie di ipotesi d’uso: il riordino e riuso dell’ala nord (sulla cui possibile funzione si discute da anni) per ospitare uffici pubblici, attività cittadine quotidiane e di servizio per innescare la circolazione delle persone e delle idee. La “Scuola di restauro edile regionale” sarebbe rivolta non tanto ai restauratori ma alle maestranze specializzate (muratori, gessisti, falegnami, fabbri, pittori e decoratori, mosaicisti, stuccatori, etc…). Prevede lo sviluppo della “Scuola agricola floreale” già esistente, ma anche la nascita di una “Scuola specializzata nell’uso del colore” rivolta a artisti, designer, architetti, urbanisti, stilisti, pubblicitari. Inoltre ci sarebbe la “Scuola di musica” con archivio, sede culturale e luogo di produzione musicale dell’Accademia di Musica Antica di Milano A.M.A.MI collegata anche alla Scala che potrebbe esporre al pubblico l’archivio dei costumi. Prevede, in aggiunta, lo sviluppo delle “attività ginniche” (coordinate con il CONI e l’Autodromo) con l’uso dei fabbricati esistenti ma anche con la costruzione di più arene con piscine, campi da tennis, percorsi campestri a piedi e spazi per l’ippoterapia.

Il Concorso di idee per “La Villa che vorrei” ha, dunque, aperto la mente non solo dei partecipanti, ma di tutti i presenti che si sono sentiti coinvolti e uniti in un progetto di comune utilità e importanza. D’altronde, quando si tratta di esaltare e cercare di sfruttare al meglio un luogo unico, quasi incantato, come quello della Villa Reale di Monza e di tutto il complesso che gli sta attorno, non si può fare a meno di sentirsi rapiti dall’emozione di creare un futuro ancora più grandioso.

Francesca Motta

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