Cimici verdi e cimici asiatiche, siamo letteralmente presi d’assalto, soprattutto se abbiamo un prato o un orto, peggio ancora un parco vicino casa. La verde Brianza è ormai da qualche giorno inondata da questi insetti “puzzolenti”, certamente innocui per l’uomo ma fastidiosi, soprattutto quando verso sera iniziano la loro processione verso le parti calde della casa, cercando un angolo dove nascondersi dal freddo della notte. Molto nocive sono invece per l’agricoltura in particolare le cimici asiatiche.
Le cimici nostrane, come la cimice verde dei prati, sono lunghe da 0.5 a 1 cm, hanno colore variabile (verde, nere con chiazze rosse e gialle…) e ormai chi coltiva l’orto o ha un prato le sa riconoscere. La cimice asiatica raggiunge invece una lunghezza compresa tra 1.5 e 1.7 cm (quindi è più grande) e ha un colore molto caratteristico: la cimice asiatica è grigio-marrone scuro, quasi marmorizzata.
Si tratta di insetti fitofagi, che si nutrono delle foglie, di frutta e del raccolto dell’orto e dei campi. Le cimici sono caratterizzate da un odore sgradevole che emettono per allontanare i predatori, uomo compreso quando cerca di scacciarle. Meglio quindi non schiacciarle per evitare di avere degli urti di stomaco. Amano soprattutto il bucato fresco quando è steso all’aperto e quindi è bene scuoterlo prima di portarlo in casa.
Se non avete le zanzariere, dovete affidarvi ai rimedi della nonna per tenerle lontane e tra questi c’è l’aglio, antiparassitario naturale efficace e sicuro. Gli infusi a base di aglio sono molto diffusi anche in agricoltura biologica: va preparato un semplice decotto e, nelle ore serali, va irrorato alla base delle piante da trattare per sconfiggere le larve nel periodo primaverile. Il decotto a base di aglio è un buon repellente naturale. Si prepara facendo bollire gli spicchi e lasciandoli macerare per 24 ore. L’infuso a base d’aglio è efficace anche per allontanare le cimici verdi quando sono già presenti sulle piante. Utile è anche la menta e l’erbagatta, se non abbiamo felini per casa.
Altra strategia consiste nel proteggere le piante con il tessuto non tessuto, lo stesso materiale che si usa per proteggerle dal freddo e funge da velo protettivo, impedendo l’accesso alle cimici, quindi dovrà essere disposto a dovere e non semplicemente appoggiato sulle coltivazioni come si fa in inverno per la protezione dal gelo.
Un altro rimedio naturale alle cimici consiste nella lotta biologica, avvalendosi dell’aiuto di uccelli insettivori, soprattutto i codirossi e le cince, che sono i predatori naturali delle cimici. Per attirare questi volatili in giardino si possono predisporre delle cassette ad hoc, ma non è così semplice farli arrivare, salvo non abitare nei pressi di un parco.
Un rimedio naturale contro gli afidi può essere quello di riempire un flacone spray con dell’acqua e un cucchiaio di sapone di Marsiglia. Fate sciogliere completamente il sapone e irrorate piccole quantità di questo liquido sulle piante da trattare.
Tra i rimedi più estremi per allontanare le cimici dall’orto c’è il piretro, l’unico insetticida ammesso in agricoltura biologica che risulta efficace contro la Nezara viridula. Anche se è ammesso in agricoltura biologica, si tratta di un prodotto piuttosto potente (a largo spettro, non si limita infatti ad abbattere le sole cimici) quindi va usato con parsimonia. In commercio esistono diversi insetticidi a base di piretro, possono essere acquistati sotto forma di polvere o di pratico spray liquido. Questo insetticida si trova facilmente presso i centri giardinaggio.
Purtroppo insieme alla cimice verde “nostrana” da qualche anno è arrivata dalle nostre parti anche la cimice asiatica, un insetto parassita più grande e più aggressivo della cimice indigena e pure più brutto a vedersi, per via del suo colore scuro che vira verso il marrone marmorizzato. Distrugge frutta e ortaggi causando ingenti danni al raccolto. Le organizzazioni di coltivatori hanno già lanciato l’allarme qualche tempo fa.
Le cimici asiatiche, in forma adulta, passano l’inverno nascoste sotto le cortecce di alberi, arbusti, sotto le pietre o tra la vegetazione disseccata. In condizioni favorevoli, nel periodo invernale, la cimice asiatica può rifugiarsi anche in casa ed è quello che tentano di fare in questa stagione, all’arrivo dei primi freddi. Amano la stoffa e quindi coperte e materassi.
I cambiamenti climatici di questi ultimi anni stanno favorendo la cimice asiatica che ha trovato terreno fertile nel quale riprodursi anche in Brianza, dove l’ultimo inverno è stato particolarmente mite, con il sole da fine ottobre a fine febbraio e ben poche giornate fredde. Il primo passo da fare per intraprendere una lotta alle cimici asiatiche consiste con la corretta cura dell’orto e delle coltivazioni. La presenza di afidi e cocciniglie può favorire l’attacco da parte della cimice asiatica.
Eliminare la cimice asiatica non è affatto semplice. In assenza di un’infestazione vera e propria e se avete notato solo pochi esemplari di cimice asiatica sulle vostre coltivazioni, potete irrorare una soluzione liquida data da acqua e sapone di Marsiglia.
Tra i prodotti ammessi in agricoltura biologica che possono essere usati per eliminare le cimici asiatiche ci sono quelli a base di Neem. L’olio di neem va diluito in acqua e irrorato sulle coltivazioni da trattare. In alternativa potete provare con del macerato di ortica, di assenzio e tanaceto. La lotta non è solo chimica: la cimice asiatica si combatte anche con trappole per catturare gli individui adulti.
La cimice asiatica è molto prolifera, si moltiplica velocemente e anche famelica. Dato l’assenza di predatori naturali in Europa, ha in pratica campo libero e può arrecare forti danni alle coltivazioni in orto o in azienda agricola. Esiste in natura un antagonista, già usato in Cina, ma ancora proibito dalle norme europee.
Il ciclo di vita della cimice asiatica dalle nostre parti è per il momento annuale e quindi, salvo smentite, compie solo una generazione all’anno. In Asia, nel suo habitat naturale, la cimice asiatica arriva a fare 4 – 6 generazioni all’anno. Un vero disastro, che potrebbe replicarsi anche da noi, nella speranza che i prossimi inverni siano più freddi, perché neve e gelo non sono poi un danno.
c.g.