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MONZA: CELTI E TEMPLARI IN DUE DOCUMENTARI STORICI


INIZIATIVA DE ‘LA CASA DELLA POESIA DI MONZA’ ALLO SPORTING CLUB DI VIALE BRIANZA. INCONTRI DEL PROGETTO ‘MIRABELLO CULTURA’

CELTI

Nella Giornata Mondiale della Poesia, tre anni fa, esattamente il 21 marzo 2012, nasceva nel capoluogo brianzolo ‘La Casa della Poesia di Monza’, luogo di delizia e cenacolo di letterati, presso Villa Mirabello, nel cuore del Parco, un osservatorio privilegiato dove la natura e la cultura non possono che fondersi per dare a tutti un respiro di bellezza, di arte e di sensibilità.

Più che nobili gli obiettivi, con l’intento primario di favorire un ponte di comunicazione con i giovani, le scuole, le università, i centri culturali del nostro territorio, al fine di stabilire sinergie e coesioni di progettualità, con condivisione di idee e finalità. In pratica, tante voci diverse, ma unite dall’universalità del linguaggio poetico, per recuperare il senso delle cose, riappropriarsi della memoria attraverso incontri con autori, dibattiti, tavole rotonde, laboratori di poesia, concorsi poetici, premi letterari, manifestazioni culturali, festival di poesia e progetti arbor poetici, come il ‘Parco in città’.                             Quest’ultima iniziativa intende coinvolgere le scuole del territorio attraverso iniziative culturali volte a valorizzare il Parco, visto come ‘Parco letterario’, un vero punto di riferimento nazionale ed internazionale, riconosciuto da tutti e facilmente individuabile.

Villa Mirabello

In questi primi anni di vita, il gruppo, capitanato dal presidente Antonetta Carrabs e dal vicepresidente Maria Alberta Mezzadri, ha promosso diverse decine di appuntamenti culturali, per la maggior parte in Villa Mirabello nel Parco, dove il cardinale Angelo Maria Durini, uomo colto ed appassionato di poesia, nella seconda metà del 1700, diede vita alla fioritura delle Lettere e delle Arti in Brianza. In particolare l’uomo di chiesa fece in modo che nelle accademie duriniane del Mirabello si conversasse e si recitasse in dialetto milanese , in italiano e, più spesso, in latino, rivitalizzando la cultura classica in controtendenza con l’Illuminismo.

Tra gli eventi in programma nel mese di aprile, ’La Casa della Poesia di Monza’ promuove, con grande interesse, il documentario storico ‘Celti: sulle orme del popolo perduto’, del regista – documentarista Maurizio Bonetti, dirigente medico dell’Ospedale San Gerardo di Monza, specialista in Diabetologia e Malattie del Ricambio e Nutrizione Clinica, in programma allo Sporting Club di viale Brianza, a Monza, il giorno 16, con inizio alle ore 21 e con ingresso gratuito, previa prenotazione al numero telefonico 039-496023.

Per realizzare questo  documentario, della durata di un paio d’ore,  patrocinato dal Comune di Monza, in collaborazione con Zeroconfini Onlus, ci sono voluti sei anni di riprese, venti ore di pellicola e sei mesi di montaggio. Bellissime le immagini degli animali, girate nel loro ambiente naturale, tra le Alpi e l’Appennino Tosco Emiliano, in un viaggio appassionante tra i siti archeologici, le tombe, i ritrovamenti, i massi erratici ed i  boschi dei druidi ed interessantissima la storia su questa popolazione arrivata dal Nord in Italia nel 400 avanti Cristo.

Ripercorrendo alcune tappe fondamentali, il regista ha voluto soprattutto evidenziare la spiritualità di una civiltà fondata sul contatto con la natura e sul suo rispetto, fino a sentirsene parte integrante. I Celti avevano grande capacità nella lavorazione dei metalli e della ceramica, nelle incisioni sui massi erratici e conoscevano le costellazioni celesti ed i fenomeni naturali, tanto da dar vita a dei veri e propri calcoli astronomici , come il computo solare partendo dal ciclo lunare. Non una sorta di popolazione barbara,  quindi, ma un popolo dedito allo studio, all’osservazione ed all’interpretazione della natura.

Tra le attività de ‘La Casa della Poesia di Monza’, da segnalare, oltre alla promozione di documentari storici, anche, il progetto ‘Mirabello Cultura’. Si tratta di una serie di incontri settimanali, ad ingresso libero, con gli autori presso il prestigioso salone affrescato di Villa Mirabello, nel Parco, dove scrittori e poeti raccontano le loro opere e si confrontano con il pubblico presente, creando un legame con il territorio e costruendo un dialogo tra un luogo, deputato alle lettere e chi desidera vivere l’esperienza della scrittura e della poesia.

Due eventi di ‘Mirabello Cultura’ si terranno, poi, sempre ad ingresso gratuito, fuori dal Parco e precisamente presso la sede di Confindustria Monza e Brianza di viale Francesco Petrarca, davanti ai Boschetti Reali.

Si tratta di ‘Lectio Magistralis Lorenzo Stanca’, incontro dal titolo ‘L’Italia è davvero in declino? Sfide e speranze dal profondo di una crisi che non finisce mai’, in programma il 22 aprile alle ore 11, con intervento di Maria Alberta Mezzadri e ‘Lectio Magistralis Paolo Pezzaglia’, incontro dal titolo ‘La mia fabbrica per una poesia’, in programma il 6 maggio alle ore 10.30, con intervento di Guido Oldani, con la partecipazione straordinaria dello storico dell’auto Sergio Puttini e con l’eccezionale esposizione di una Alfa Romeo Spider Boneschi degli anni Sessanta all’ingresso.

sporting

La sede dello Sporting Club Monza

Per  quanto riguarda il settore film documentari, sempre allo Sporting Club e sempre con ingresso gratuito, previa prenotazione, è, invece, in programma il 13 maggio, alle ore 21, la proiezione di ‘Tra Oriente e Occidente – I misteri dei Templari’ del regista Maurizio Bonetti, lo stesso autore del documentario ‘Celti: sulle orme del popolo perduto’.

‘La Casa della Poesia di Monza’, che cura la promozione anche di questo lavoro, ricorda che l’Ordine dei Templari fu fondato nel 1118, al termine della prima Crociata, dall’aristocratico Hugo Payns ed era originariamente costituito da 11 frati francesi che, armati di spada, ebbero il compito di difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante, fra Jaffa e Gerusalemme.templari

L’Ordine, che aveva sede sul luogo in cui si credeva sorgesse nell’antichità il tempio di Salomone, fu riconosciuto dalla Chiesa nel 1129. L’influenza dei Templari, circa trecento nel 1147, ma, poi diventati migliaia in breve tempo, si espanse rapidamente in tutta Europa e la loro ricchezza, per lo più frutto di donazioni, crebbe a ritmi vertiginosi, fino ad avvicinarsi all’eredità del regno d’Aragona in Spagna.

Vivevano con regole rigidissime ed erano tenuti ad osservare frequenti celebrazioni religiose e digiuni, a fare l’elemosina, a consumare i pasti in silenzio ascoltando una lettura biblica, a portare capelli corti, barba e baffi. Indossavano mantelli bianchi con una croce rossa sulla spalla sinistra e la loro maggior autorità era il Gran Maestro. Il tramonto dell’Ordine ebbe inizio nel 1307. Accusati di sodomia, tradimento, avidità ed idolatria, centinaia di Templari furono fatti arrestare, torturare e condannare al rogo dal re di Francia Filippo il Bello, forse intimorito dal loro potere. L’Ordine fu definitivamente soppresso nel 1312 dal Concilio di Vienna. Per anni, tuttavia, i Templari continuarono a prosperare segretamente, custodi di immense ricchezze. A loro sono stati attribuiti molti misteri dalla conoscenza dell’ubicazione dell’Arca dell’Alleanza alle tecniche che permisero di edificare le grandi cattedrali gotiche.

Enzo Mauri

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