Caravaggio torna alla Reggia di Monza con “La flagellazione di Cristo” dopo il grande successo dello scorso anno per il ‘San Francesco in meditazione’. La splendida tela sarà esposta nel Salone delle Feste della Villa Reale con un percorso espositivo analogo, studiato su tre spazi, pensati per accompagnare al meglio il visitatore alla visione del quadro. La tela, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, che fa capo al ministero degli Interni, arriva a Monza dal Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli, dov’è custodita dal 1972. L’opera sarà esposta, con ingresso gratuito, per il periodo pasquale dal 16 marzo al 17 aprile.
L’evento espositivo è stato ideato ed organizzato dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza con il giornale locale Il Cittadino, la collaborazione del Museo di Capodimonte e Fondo Edifici di Culto, il patrocinio di MiBACT, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Milano, Comune di Monza, il contributo di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Camera di Commercio di Monza e Brianza, Fondazione Cariplo e con la partecipazione tecnica ed il sostegno di numerosissimi sponsor, su volontà del Presidente della Regione Lombardia ed ex ministro degli Interni Roberto Maroni e grazie all’autorizzazione dell’attuale ministro degli Interni Angelino Alfano, con l’avvallo del ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini.
Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio, uno dei più celebri pittori italiani, si à formato tra Milano e Venezia ed è stato attivo a Roma, Napoli, Malta ed in Sicilia tra il 1593 ed il 1610. La tela, al centro di numerosi prestiti a scopi culturali in Italia e all’estero, era esposta, fino agli inizi degli anni Settanta nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, ma, dopo due tentativi di furto, fortunatamente non andati a segno, venne spostata nella sede più sicura di Capodimonte. Si tratta di un dipinto ad olio su tela, delle misure di cm. 286 x 213, realizzato dal Caravaggio tra il 1607 ed il 1608. Secondo il resoconto di Giovanni Pietro Bellori, questo lavoro fu commissionato per adornare la cappella della famiglia De Franchis, nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.
La ‘Flagellazione di Cristo’ è il quadro di formato più grande ed imponente della mezza dozzina di opere eseguite dal pittore alla fine del suo soggiorno napoletano. Come per molte altre opere di commissione pubblica realizzate nel periodo, Caravaggio sceglie di adottare una soluzione più convenzionale e meno stridente coi canoni della pittura religiosa, rifacendosi al dipinto dello stesso soggetto eseguito da Sebastiano del Piombo.
Intorno alla colonna, con il Cristo legato, dove si dispongono due dei torturatori, con il terzo aguzzino, chino davanti, emerge il corpo luminoso e robusto del Cristo che sembra accennare ad un movimento di danza, riecheggiante la pittura manierista, in netto contrasto con i movimenti strozzati, secchi nella concentrazione, dei suoi esecutori. È una rappresentazione non convenzionale della realtà umana e naturale. E’ un modo nuovo di fare pittura, bloccando sulla tela, tra contrasti netti e laceranti di luci ed ombre, brandelli di corpi in movimento, colti nel momento di più alta e sconvolgente tensione fisica, psichica, emotiva ed anche sentimentale. I corpi risaltano dall’ombra ed i tratti fisici vengono definiti dalla luce quasi accecante, sottolineando, con grande drammaticità, l’evento che il dipinto racconta.
Si riporta nei libri d’arte come la lavorazione del quadro fosse stata abbastanza travagliata. Sembra accertato che il pittore, nel fare il dipinto, abbia obbedito a precise ragioni della committenza, soprattutto sulle figure dei malvagi. Cosa ben diversa si può notare, se si paragona l’opera alla ‘Crocefissione di San Pietro’ a Roma, dove gli esecutori vengono raffigurati come uomini semplici, quasi costretti ad un lavoro faticoso. Lo stesso soggetto è presente in un altro dipinto del Caravaggio ‘Cristo alla colonna’, realizzato tra il 1606 e il 1607 e conservato nel Musée des Beaux-Arts a Rouen.
Particolare curioso, il dettaglio del’ Cristo alla colonna’ è raffigurato anche in un francobollo da 100 lire, emesso dalle Poste italiane il 29 aprile 1975, nell’ambito della ventesima uscita della serie ‘Europa’.
Enzo Mauri
Mostra a cura di: Andrea Dusio e Sylvain Bellenger.
Coordinamento generale: Lorenzo Lamperti e Samuele Sanvito.
Reggia di Monza: Primo Piano Nobile, Salone delle Feste.
Orari: da martedì a domenica ore 10 -19; venerdì ore 10-22; lunedì chiuso (aperto, eccezionalmente, solo lunedì 28 marzo).
Ingresso: libero, con biglietto omaggio da ritirare in biglietteria (chiusura biglietteria un’ora prima dell’apertura).I
www.reggiadimonza.it
Consorzio della Reggia di Monza
T: 039 3946 4213
il Cittadino di Monza
T: 039 2169 511
www.clarart.com
Per prenotazioni gruppi scolastici: www.creda.it