La sfida della mobilità per gli anni 2020 porta la lettera E di Elettrico. Il primo grande progetto riguarda soprattutto il cambio di utilizzo dell’auto in città. Per questo sono già in progetto piattaforme urbane in grado di assicurare in continuo la disponibilità di auto elettriche lungo le cerchie urbane, con la possibilità di spingersi fino al limite dei centri storici grazie all’impatto ambientale vicino allo zero e alla silenziosità. L’odierna autonomia di questi mezzi permette già di assicurare più percorsi giornalieri in città per arrivare a ricarica a sera. L’idea è quella di predisporre colonnine di ricarica veloce in garage, stazioni di servizio, nei parcheggi dei supermercati, all’uscita delle stazioni ferroviarie o della metropolitana, alle fermate dei principali bus di linea. In questo modo verrebbe assicurata una continua mobilità ecologica all’interno delle metropoli, abbattendo così le emissioni in atmosfera. Per lo più l’auto elettrica verrebbe noleggiata, utilizzando semplicemente la propria carta di credito, strisciandola su un dispositivo di lettura posto all’interno della vettura. E presto avremo anche vetture a guida completamente autonoma in grado di trasferirci da un punto all’altro della città con un semplice comando vocale dato al navigatore. Per questo però dovremo attendere qualche anno ancora per migliorare sistemi già in avanzato stato di sperimentazione.
Il futuro della mobilità cittadina è elettrico
Insomma, la rivoluzione E è già in atto, tant’è che anche la FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, ha lanciato da tre anni, con un certo successo, la Formula E, la Formula 1 delle monoposto elettriche, arrivata nella primavera scorsa anche nel centro di Roma, all’EUR. Tutte le grandi case automobilistiche si sono spinte sulla strada della ricerca e della tecnologia dei motori a batterie. I veicoli elettrici hanno complessivamente una maggiore efficienza energetica rispetto ai motori a combustione interna, rimane il problema della limitata autonomia fra le ricariche e il tempo impiegato per la ricarica con la corrente di casa, anche se in questi ultimi anni sono stati fatti grandi passi in avanti.
BMW i3, entra in scena l’eDrive per una guida totalmente eco
Fatta questa doverosa premessa, non è rimasto altro che provare una delle vetture che per linea, comfort di marcia e sicurezza sono certamente fra quelle più in vista di questa nuova generazione di piccole auto elettriche: la BMW i3. Qui si coniugano sostenibilità ambientale e piacere di guida, con una risposta nell’erogazione del propulsore elettrico davvero sorprendente anche in salita (siamo arrivati fino all’apice di Colle Brianza senza alcun strappo, anzi…). I dati parlano chiaro: 170 cv (125kw) , da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi, limitata a 154 km/h, con consumi pari a 3,50 € per 100 km. Il restyling della vettura propone la versione S con 184 cv.
Siamo difronte ad una divertente city car con potenzialità per raggiungere destinazioni fino a 200 km di distanza. La vettura può essere dotata, su richiesta, di un Range Extender che prolunga la vita della batteria grazie ad un motore benzina bicilindrico, compatto e silenzioso, che alimenta l’alternatore e si attiva automaticamente all’occorrenza, mantenendo lo stato di carica della batteria. Questo però, come dicevamo, è un optional non montato sulla i3 in prova. Quindi la nostra esperienza è stata totalmente elettrica grazie all’eDrive BMW.
BMW i3, one pedal feeling per accelerare e frenare
Diciamo subito che la sensazione di guida è piacevole. All’accensione basta una leggera pressione sull’acceleratore che tutta la coppia si rende disponibile, Lo stesso pedale ci aiuta anche a frenare, recuperando energia cinetica alzando il piede. Il sistema è stato denominato da BMW “one pedal feeling“. L’interno e spazioso, soprattutto davanti, e di una gradevole eleganza minimalista. La consolle di facile lettura con comandi semplici ed ergonomici. Un grande schermo ci permette di avere tutte le info necessarie e soprattutto ci guida con la ben visibile mappa del navigatore. La cellula dell’abitacolo è realizzata interamente in carbonio e ci dicono che le fibre sono dieci volte più sottili del diametro di un capello umano. Questo materiale, di elevata consistenza e di basso peso, compensa i kg della batteria ad alto voltaggio. In totale parliamo di una vettura di 1245 kg. Bello il design, caratterizzato dall’apertura degli sportelli posteriori controvento come alcune mitiche auto degli Anni 50. Questo agevola l’accesso ai sedili di dietro dove lo spazio è più limitato. Il diametro di sterzata di 9,86 m agevola le manovre nel centri cittadini.
Vettura certamente valida, dunque, per gli spostamenti in città dove le medie di percorrenza variano dai 35 ai 50 km giornalieri, con un autonomia che può essere aumentata in modalità di guida Eco Pro. La vettura può essere controllata con lo smartphone e dallo stesso possono essere attivate tutte le funzioni standard, dalle telefonate alla musica. Per la ricarica basta, volendo, la corrente di casa, ma per accelerare il processo è disponibole il BMW iWallbox che può essere montato presso la propria abitazione dal servizio di installazione della Casa. La nuova colonnina trifasica permette di raggiungere l’80% di ricarica in 3 ore, rispetto alle 10 della normale corrente domestica. Interessante è sapere che la i3 è riciclabile al 95%. Una vettura quindi totalmente ad impatto zero. Dove forse l’unico impatto lo abbiamo sul prezzo che supera abbondantemente i 40mila euro nella versione 94Ah.
Fotoservizio di Carlo Gaeta
La prova è stata agevolata dalla concessionaria BMW Lario Bergauto di corso C.Alberto, 114 a Lecco. Tel. 0341.27881