Care Lettrici, Cari Lettori, tempo di festa, tempo di auguri.
Onestamente faccio fatica ad essere sereno e festante davanti agli eventi di questi ultimi tempi, al generale andazzo del Paese, a quello che di tragico accade nel mondo, alla fatica che si fa per mettere insieme il pranzo con la cena, un progetto per vederlo decollare, laddove spesso siamo oberati dal problema della quotidiana sopravvivenza.
L’è dura bagaj, se l’è dura!
Mi ha stupito in questi giorni un amico coetaneo che, pubblicamente su FB, al di la di ogni “vergogna”, in questi giorni ha scritto in un post, quasi commovente, come fa a vivere con 700 euro al mese, ovviamente senza dover pagare mutuo o affitto. Privandosi di ogni sfizio, andando qualche volta al cinema con i biglietti scontati, togliendo dal carrello della spesa il superfluo, rinunciando a pranzi e cene. Dedicandosi solo a qualche utile attività ludica e sociale. Come lui ce ne sono tanti, che vanno avanti senza vergognarsi. Questo, Signori miei, è il Paese reale. Quello che anche Brianza Più racconta poco, perché il nostro obiettivo è portare sotto i nostri riflettori le cose belle e buone, non certo per mettere a tacere il brutto, ma per dare una chiave di lettura minimamente positiva a ciò che ci circonda.
Se ben guardo, certe volte quasi mi pento di questa scelta editoriale, anche se con l’anno venturo una regolata al taglio la possiamo pure dare, soprattutto in questa rubrica che, volutamente, è il “resto” del portale.
Purtroppo anche la nostra “grande” Brianza è da tempo in forte sofferenza, forse meno di altre zone, forse, ma se poi andiamo a leggere nelle pieghe della nostra economia ci rendiamo conto come in questi ultimi anni l’andamento di questa lunga crisi ha piegato anche le più solide aziende, facendone crollare molte, soprattutto quelle più piccole e indifese. Lo scenario non è più quello di una volta. In 10 anni la Brianza ha cambiato volto. In Brianza non si investe più da tempo. Gli stessi imprenditori brianzoli, i pochi veri rimasti, hanno paura a muoversi, si guardano intorno spauriti, poco convinti ad investire, e non certo galvanizzati da provvedimenti governativi incentivanti. Insomma, basta “fa balà l’occ” per vedere quante saracinesce sono abbassate, quante insegne spente. Quanta gente è a spasso, quanti giovani di guardano in giro alla ricerca di un domani da costruire in qualche modo, per garantirsi quanto meno una dignitosa sopravvivenza.
Non mi resta che riprendere per intero il post di auguri natalizi pubblicato sulla mia bacheca FB. Con tanti tanti cari auguri a tutti, nella convinzione che dobbiamo comunque crederci, guardando sempre oltre al siepe, creandoci insieme un futuro migliore.
A Natale dobbiamo essere tutti più buoni.
Per questa ragione voglio fare gli auguri a tutti, nessuno escluso.
Partirei dagli ipocriti che stanno intossicando il Paese da tempo, da coloro che predicano bene e razzolano male, dai paraculi capaci di saltare al volo da un treno all’altro in corsa, ai corrotti e ai corruttori, agli opportunisti, a quelli che si spacciano per amici e poi li vedi con la vaselina in mano pronti a cogliere una tua piega, alle “zoccole” che non sono quelle che praticano la nobile arte, ai bugiardi professionisti, ai ladri anche di idee, ai moralisti, perbenisti e buonisti, ai politicanti, ai politologi e ai sondaggisti che continuano a non capire una mazza del Paese reale.
Buon Natale a quelli che la mattina si svegliano con un sogno in testa ma non riescono a praticarlo perché davanti hanno un raccomandato, il figlio di un ministro, il parente di qualche potente.
Buon Natale a quelli che anche quest’anno hanno lucrato sui fondi sociali, inventatosi progetti imprenditoriali e formativi che non hanno aiutato nessuno, se non loro stessi!
Buon Natale a questo grande Paese di m.. nel quale si salvano le banche fallite con la scusa di salvare i risparmiatori e poi si scopre che con quei soldi si salvavano i risparmiatori, si creavano opportunità d’impresa e di dava pure da mangiare ai meno abbienti per anni.
Buon Natale a liberi professionisti e piccoli imprenditori tartassati e considerati solo dei farabutti evasori.
Buon Natale a tutti quelli che hanno cercato di fare qualcosa combattendo contro la burocrazia e il nulla.
Buon Natale a quelli che vivono con una misera pensione e faticano a comprarsi una buona bistecca.
Buon Natale Amiche e Amici miei sinceri e onesti, che rimanete la forza vera di questa povera Italia allo sbando, se non allo sfascio.
Auguri a tutti, sognando un’Italia migliore.
Carlo Gaeta