L’ Arteterapia, ovvero la ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica, per far emergere la Bellezza interiore attraverso pensieri ed un vissuto in grado di comunicare la parte intima del proprio essere, generando emozioni. Utilizza le potenzialità nascoste in ogni persona per elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non riescono ad emergere con le parole nei comuni contesti quotidiani. Ognuno di noi, dotato di normali funzioni mentali, come linguaggio e ragionamento astratto, esprime sé stesso attraverso concetti, parole e ragionamenti. Chi, invece, non può più usare un linguaggio verbale fluido e corretto, per difficoltà cognitive o relazionali, può farlo solo con il movimento, i suoni, il colore, le forme ed i disegni. Con l’apporto dell’arteterapeuta si portano a galla il “bello” nascosto e potenzialità comunicative insospettate.
L’ Arteterapia, con le sue tecniche e i materiali utilizzati, permette di entrare nel profondo, nell’Io nascosto, nel nocciolo duro, dando sfogo alle proprie potenzialità, rendendo possibile l’integrazione di tutte le risorse di cui si dispone per poter vivere meglio e comunicare il proprio essere. La terapia attraverso le forme artistiche svolge quindi un’importante funzione, non solo per il trattamento di malattie, ma anche di trasformazione, evoluzione e comunicazione dell’individuo verso il mondo che lo circonda.
Può essere utilizzata con bambini, anziani, adolescenti e adulti portatori di handicap fisici in assenza di vere e proprie patologie psichiche. Diventa così un’esperienza ludica, di gioco in cui si è liberi di esprimersi attraverso le proprie possibilità, senza ricevere giudizi, né condizionamenti. L’obiettivo non è fare bene, ma semplicemente comunicare pensieri ed emozioni, così come scaturiscono istintivamente, senza freni, aiutati dall’arteterapeuta.
Monza e la Brianza sono da tempo molto attive in questo settore artistico. Basti ricordare la rassegna ‘Impensata bellezza’ con le opere dell’Atelier Artistico RSA ‘Mater Misericordiae’ di Monza, mostra realizzata sotto l’attenta cura dell’arteterapeuta Fulvia Gravina, che sorprese per l’inaspettato contenuto artistico dei lavori esposti.
Esito davvero impensato, come lasciava intendere il titolo stesso dell’esposizione – fortemente voluto da Fulvia Gravina – considerando l’età’ media di questi improvvisati artisti, molti dei quali vicini al traguardo dei cento anni e la loro assoluta mancanza di studio e di preparazione specifica. I tratti e i colori dei quadri uscivano decisamente dall’anima e, proprio per questo, si presentavano alla gente comune con una genuinità e trasparenza incantevoli. Più’ che di vecchietti, queste sembravano opere di fanciulli, ancora pervasi dalla freschezza e dalla innocenza adolescenziale.
Solo il tratto, semplice ma non per questo elementare e una certa personalità e decisione nell’esposizione, facevano capire di trovarci di fronte a un mondo tutto da scoprire, dove voglia di rimettersi in gioco, accrescimento dell’autostima e consapevolezza delle proprie risorse a livello creativo ed espressivo avevano decisamente la meglio sulla rassegnazione e sullo sconforto, tipici in questa fase della vita.
Significativi esempi più recenti di arteterapia sono quelli della Cooperativa Oasi 2 di Barlassina, che ha dato vita alla mostra ” …in piedi davanti a una sedia”, e della Residenza San Pietro di Monza, dove si è concluso il primo ciclo di incontri ArtEmozione, progetto che ha offerto agli anziani, ospiti della casa, la possibilità di poter esprimere le proprie emozioni con l’aiuto dell’arte ed in particolare di dipinti celebri.
“IN CAMMINO DA VENT’ANNI…in piedi davanti a una sedia” ha presentato installazioni di “sedie inutili”, nate da un’idea dello scultore e arteterapeuta Carlo Guzzi in collaborazione con l’artista medese Franco Minotti, e i lavori artistici realizzati all’interno delle attività nei laboratori durante i suoi oltre 20 anni di vita spaziando tra: pittura, decorazione della porcellana, mosaico, pittura su stoffa, modellismo, lavorazione della creta patchwork, scultura, decorazione, falegnameria, sbalzo su rame, collage grafico-ambientale, riciclo, fotografia e tecniche teatrali.
‘’’ArtEmozione’ è una delle molteplici attività del nostro centro – spiega Roberto Mauri, direttore della Cooperativa La Meridiana -. Quest’itinerario, come altre iniziative di animazione, hanno lo scopo di motivare gli anziani e di far comprendere loro quanto sia importante avere occasioni per comunicare le proprie emozioni, rivivere il passato per dare un senso al presente”.
Il progetto quest’anno ha vissuto due appuntamenti settimanali, quello del mercoledì, con gli anziani invitati ad esprimere le loro emozioni dopo aver osservato alcuni immagini riproducesti celebri dipinti e l’altro del venerdì, con l’opportunità di uscire dalla struttura e di essere accompagnati in visita presso monumenti o edifici storici di Monza.
“Il percorso è scaturito dal presupposto che l’arte visiva può colpire nel profondo e risvegliare delle emozioni sopite, sollecitando alcune parti della mente – spiega Eleonora Ghezzi, laureata in Beni Culturali e coordinatrice di ‘ArtEmozione’ -. Il confronto personale con un’opera d’arte non rappresenta solo una sensazione visiva, ma anche un’esperienza profondamente emotiva. La bellezza di un quadro, spesso, fornisce uno stimolo intellettuale tanto intenso, tale da generare effetti positivi sia nel breve che nel medio termine”.
Gioia, serenità, libertà, entusiasmo, allegria, bellezza, pace, calore, luminosità, poesia, reminiscenza, tranquillità, solitudine, pena, tristezza, sono, ad esempio, alcuni dei sentimenti provati dai partecipanti di fronte alla riproduzione del dipinto ‘Campo di papaveri presso Giverny’, di Claude Monet.
“Le attività di animazione sono equiparabili a particolari medicine – afferma Marco Fumagalli, pedagogista e supervisore del progetto monzese – che influiscono positivamente sullo stato d’animo dell’anziano. In particolare ArtEmozione ha il pregio di far affiorare lo stato emotivo di ciascuno ed offrire un’occasione di rielaborazione che si traduce, spesso, in un benefico effetto psicologico”. Insomma, l’arteterapia in Brianza ha trovato terreno fertile sul quale attecchire.
Enzo Mauri e Carlo Gaeta