La Brianza, come noto, ha dato natali e dimora a diversi illustri scultori. Vi è, poi, un paese, Usmate Velate, che ha visto vivere ed operare per diversi anni, sino al giorno della morte, avvenuta nel lontano novembre del 1969, nella sua casa nella centralissima via Roma, Silvio Monfrini, artista milanese di fama internazionale con opere sparse in tutta Italia e nel mondo e che, dal 2000 ospita, nella località Il Dosso, il pittore scultore monzese Pieralberto Filippi. Sabato 2 aprile, alle ore 16, Filippi esporrà alcune sue sculture presso le Scuderie della Villa Borromeo d’Adda, con gli artisti Ambro Moioli e Carlo Guzzi, in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione del Festival della Letteratura, una rassegna culturale di grande richiamo.
Pieralberto Filippi frequenta, da giovane, l’ambiente artistico locale e metropolitano, particolarmente attivo negli anni ’60 ed inizia a coltivare, seppur riservatamente, interessi pittorici. Concluso il proprio impegno professionale, dagli anni ’90 si dedica esclusivamente all’attività artistica, esordendo in pubblico, partecipando a rassegne e mostre, animando e coordinando manifestazioni, simposi e dibattiti culturali. L’artista brianzolo partecipa a varie mostre collettive in Italia e all’estero. In particolare, a Bologna, Milano e New York nel 2000 e in Lussemburgo nel 2001.
Tra il 2000 ed il 2010 anche significative mostre personali, allestite in enti ed istituzioni pubbliche, lo vedono protagonista presso la Banca Popolare di Milano, il Comune di Gargnano, la Biblioteca Civica di Macherio, la villa Scaccabarozzi di Usmate Velate, i Musei Civici di Crema e Treviglio, la Villa Tittoni Traversi di Desio e presso la ‘Galleria Mondo Arte’ di Milano. Nel 2011, nell’ambito della Biennale di Venezia, viene invitato a presentare una scultura al Padiglione Italia di Torino. Nel 2012 vince il Premio Maccagno, per la sezione scultura e nel 2013 espone presso il Museo Civico Parisi Valle.
Numerose sue opere sono presenti in collezioni private in Italia, Svizzera, Germania e Stati Uniti ed in alcuni musei dove ha tenuto mostre personali, in particolare la scultura “Bolero”, è collocata nella piazza Scaccabarozzi di Usmate Velate.
L’artista brianzolo, perfezionatosi alla scuola Paolo Borsa di Monza, prende parte anche a Premi e Concorsi in ottica nazionale ed è tra i protagonisti di ‘Simposi di Pittura e Scultura a Merate’ nel 2003, ad Usmate Velate ed a Viganò nel 2004, a Briosco, ancora Usmate Velate e Triuggio nel 2005. Lo scorso gennaio è stato ospite di Michela Golia a ‘Cultura in Lingua’ ad Agrate Brianza per presentare le sue opere nell’ambito della rassegna ‘Vernissage con l’autore’.
“Sono partito come pittore – dice Pieralberto Filippi – approdando dopo qualche anno alla scultura. Ho usato materiali diversi come bronzo, pietra, legno e marmo. Oggi realizzo, di preferenza, sculture di grandi dimensioni in acciaio corten. I miei soggetti preferiti sono personaggi surreali. Mi piacciono le sculture di grandi dimensioni, da collocare in spazi aperti, dove possano essere viste comodamente da chi presti loro attenzione’’.
Sia i quadri che le sculture del barbuto artista monzese, dallo sguardo burbero ma dal cuore dolce, sono un inno alle rotondità e non possono non richiamare alla mente, anche se solo per i tratti, le forme femminili. Sono piacevoli rappresentazioni di figure forti che emergono imperiose, ma, nello stesso tempo, con eleganza e delicatezza, senza espressioni umane, ma con fascinoso trasporto.
Nelle sculture, chiaramente, i colori sono dettati dal materiale di base usato e vanno dal bruciato classico del ferro trattato con la ruggine al bianco candido del marmo, ma tutti riescono a mettere in risalto efficacemente il disegno creativo ed il pensiero fermo dell’esecutore.
‘’Al dialogo arioso ed equilibrato tra la forma e lo spazio – spiega Sara Fontana su Arte incontro, rivista della libreria Bocca di Milano – Filippi affianca, periodicamente, l’effetto di netto contrasto tra una grezza fisicità e una linea pura e ordinata. Fondamentale, nella pittura, è il ruolo del colore, con la dominanza iniziale di toni blu e bianchi e il graduale inserimento, entro campiture ben definite, di toni squillanti e antinaturalistici: rosso, verde, giallo e arancione. Nella scultura, invece, il colore è quello dei materiali scelti di volta in volta: pietra, marmo, legno, bronzo patinato e terracotta, oltre al poliuretano dei modelli e alla lamiera dei recenti progetti”.
Una caratteristica fondamentale ed innovativa delle sculture di Pieralberto Filippi è quella di essere composte da almeno due figure che colloquiano tra loro, con lo spazio e con lo spettatore.
Enzo Mauri