Da un paio di settimane a Desio a disposizione delle gestanti c’è un nuovo servizio: l’ambulatorio di fisiologia della gravidanza al sesto piano del presidio ospedaliero, completamente gestito dallo staff delle ostetriche, con una continuità di assistenza one-to-one.
L’ambulatorio rimane aperto il mercoledì mattina dalle 8.30 alle 13.30 oltre a due giornate di booking il martedì e il giovedì, con la garanzia di ottenere risposte ostetriche entro una/due settimane dall’ingresso delle donne che hanno scoperto di essere incinta. Un servizio analogo verrà presto aperto anche a Desio e a Limbiate, poi a seguire negli altri consultori della ASST di Monza.
L’ambulatorio va ad arricchire la nutrita offerta dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dott. Guido Orfanotti che vanta cinque sale travaglio, di cui due dotate di vasche per il parto in acqua che hanno riscosso i favori delle donne gravide.
“I numeri parlano da soli – ha sottolineato il dott. Orfanotti -: 120 travagli e parti in acqua, 60 travagli in analgesia con l’epidurale, un dato che rappresenta il 15 per cento dei parti eseguiti, riuscendo a soddisfare il 100 per cento delle richieste. Il reparto è dotato anche delle ultime tecnologie per il monitoraggio del bambino prima del parto”.
A spiegarne il funzionamento è la coordinatrice delle ostetriche, Simonetta Motta: “Si tratta di un sistema di monitoraggio wireless continuo che può essere utilizzato in acqua ma anche nei momenti in cui la donna si alza dal letto e si muove all’interno della stanza. Il monitoraggio è costantemente seguito da un monitor che riesce a trasmettere fino a cinque monitoraggi contemporaneamente”.
“È un progetto – ha sottolineato il Direttore generale della ASST di Monza Matteo Stocco – che garantisce la continuità dell’assistenza nel percorso nascite in un’area densamente popolata. Il Dipartimento maternità si arricchisce sempre più di servizi, assicurando il prendersi cura anche dopo il parto all’interno dei consultori. Si attua così la legge 23/2015 che prevede l’integrazione ospedale – territorio”.