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Allo Sporting Club il Monza presenta nuove maglie e sponsor


Monza 1912, presentazione Sporting Club 2017

E’ sempre bello andare allo Sporting Club di Monza. C’era un tempo in cui la splendida dimora immersa nel verde di viale Brianza era luogo privilegiato per quasi tutte le presentazioni stampa aperte alla città. Oggi sta tornado ad essere così grazie anche al piglio del presidente, Carlo Cappuccio, che di professione fa l’avvocato, ma in materia di relazioni pubbliche ci sa fare e ha ben capito come funziona l’universo sociale in una città non sempre aperta come il capoluogo brianzolo. Se Monza vuole vivere ha bisogno d’incontri, periodici e vivaci, e lo Sporting certamente fa al caso.

L’avvocato Cappuccio (che mi sta pure simpatico per il nome che ci accomuna) si è subito reso disponibile per la presentazione della nuova stagione del Monza calcio, quella del ritorno tra i professionisti. Ne è nata una serata simpatica, nonostante l’afa cittadina, con tutto lo staff biancorosso, dai dirigenti ai calciatori, con a capo il presidente Nicola Colombo, il vice presidente Roberto Mazzo, il consigliere Matteo Sala, il DS Filippo Antonelli e l’allenatore Marco Zaffaroni. Ovviamente in prima linea c’erano gli sponsor, vecchi e nuovi, che hanno avuto l’onore di presentare al pubblico e ai giornalisti le nuove maglie firmate Macron (il presidente francese non c’entra nulla).

 Qui si apre subito il primo contenzioso, a ben guardare i social, sui quali i tifosi nostrani si sono scatenati in commenti vari che virano soprattutto al negativo, come nelle migliori tradizioni dei bauscia munsciaschi. Tutti a dire che era meglio l’antica maglia rossa con la banda laterale bianca con la Corona ferrea sul cuore. Se però ci pensate bene in questi ultimi quarant’anni di maglie allo stadio ne abbiamo viste a decine, di fattezze varie, alcune quanto meno sconcertanti. Ci fu un direttore generale che, complice un design fantasioso, se ne inventò una scomodando persino Estorre Visconti e tutta la sua stirpe, dimenticandosi che lo stesso, morto a Monza nel ‘413, pare fosse pure figlio illegittimo. Quella volta fu lo spadone del presunto nobile a comparire nello scudetto in mezzo alla Corona tanto cara ai monzesi.

Pensiamo al Monza odierno che è meglio! Ebbene, chiudendo il discorso della maglia, complessivamente non ci dispiace; prendiamo pure atto che è moderna e tecnicamente all’avanguardia. Quindi si metta l’animo in pace, l’amico Camillo Chiarino, che in sala stampa ha sostituito da tempo, senza ancora essere il decano dei giornalisti sportivi locali, il compianto Giovannino Fossati per vis polemica e visioni nefaste. Conta solo che, con addosso ‘sta maglia di blasone, non si facciano mai figure di palta in campo. Tutto qui! Per la cronaca non c’era il mio decano preferito, lo zio Bes, Giancarlo Besana, impegnato assai in un periodo di riposo negli ameni lidi toscani vicini alla Maremma. Dai monti di Bormio invece si è fiondato a valle il nostro appassionato Enzino Mauri pronto a fare la sua domandina, prendendosi il solito cartellino giallo dall’addetto stampa Marco Ravasi, sempre attento a far si che nessuno la faccia fuori dal vaso. Per evitare, chi scrive ha preferito il ruolo dell’osservatore.

A parte queste inutili le note di “colore”, ha ragione il mister Zaffaroni quando dice con molta semplicità e umiltà che “bisogna fare un pochino meglio di quanto di buono è stato fatto lo scorso anno. Quale risultato raggiungeremo non lo so, ma se faremo così, il nostro primo obiettivo sarà raggiunto”. Non sarà facile, ma l’ambiente c’è e la società, pur non buttando soldi dalla finestra, si sta muovendo bene, completando una rosa con “giocatori funzionali al gioco del mister”, come ha rimarcato Nick, il Pres, che poi ha aggiunto: “Il gruppo è quello dei bravi ragazzi dello scorso anno, che hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, toccando anche dei record. Su questa strada dobbiamo andare avanti, senza presunzione. Due anni fa abbiamo rilevato una situazione societaria disastrosa e siamo arrivati fino a qua. Adesso dobbiamo fare altri passi in avanti, sempre con i piedi per terra. Insieme al Comune di Monza e al nuovo Sindaco stiamo lavorando per il nuovo stadio, che dovrà essere moderno e funzionale”. 

Il sogno nel cassetto quindi è il Brianteo Stadium per il quale sono già state gettate le basi ed il neo Sindaco di Monza Dario Allevi, primo tifoso, con l’Assessore ultras Andrea Arbizzoni l’hanno confermato, dicendo anche che i tempi saranno brevi. A sostenere i due colleghi di Giunta c’era anche l’Assessore al Turismo Massimiliano Longo.

Ovviamente nel nuovo impianto ci deve andare una squadra con le palle, magari già in Serie B, categoria che da sempre compete ai biancorossi; il che non sarebbe niente male. Per scaramanzia non si dice nulla sugli obiettivi stagionali, per i quali si fa riferimento a “crescita e miglioramento”.

Intanto, ad arricchire la “rosa” della prima squadra sono giunti, a ridosso della presentazione delle maglie, due baldi giovanotti (oltre a coloro che abbiamo menzionato in altro articolo): Alberto Tentardini (difensore, nato a Como il 21/10/1996), nella scorsa stagione a Padova, dove ha disputato il campionato di Lega PRO. Il ragazzo è cresciuto nel settore giovanile del Como e dopo due stagioni nella Primavera dell’ Hellas Verona, ha debuttato in serie B con la Società lariana nel campionato 2015/2016. Lorenzo Carissoni (difensore, classe ’97) che arriva dalle giovanili del Torino e lo scorso anno era a Monopoli dopo aver anche giocato nel Pontisola. Per quest’ultimo manca ancora l’ufficialità della firma.

 The last but not the least, gli amici sponsor (la serata era anche per loro) primo fra tutti Andrea Dell’Orto, presidente degli industriali briantei, il quale, scavandosi una mezza fossa a Seregno, che di fatto ha visto i natali suoi e anche della sua nota azienda di carburatori, ha deciso di apporre il suo logo sulle maglie dei biancorossi monzesi e non su quelle degli azzurri della sua città. Poi c’è la Pontenossa del Gruppo Colombo che da oltre 20 anni è leader in Italia nel trattamento dei fumi di acciaieria e dei materiali zinciferi, tanto cari alla famiglia.

Riconferma infine la partnership con Enerxenia del gruppo Acsm Agam, punto di riferimento per il territorio nelle forniture di luce gas. “Abbiamo deciso di proseguire nel rapporto con un club che incarna i nostri stessi valori in termini di radicamento, di senso di appartenenza e dell’ambizione orientata alla crescita” ha sottolineato Annamaria Di Ruscio, vicepresidente di Acsm Agam. Non a caso la partnership prevede una collaborazione specifica con il prossimo camp promosso dal sodalizio, ossia lo stage estivo destinato ai bambini dai 6 ai 13 anni che coinvolge decine di famiglie.

Enerxenia a parte, non siamo affatto alla canna del gas, anzi ieri sera nell’accogliente cornice dello Sporting si è respirata un’aria piacevole e simpatica, fra tanti amici, con il bello di rivedere persone come Felice e Carlo Colombo, papà e zio del presidente, che hanno voluto bucare il vernissage e sempre con la loro simpatia e il loro acume ci hanno riportato ai tempi belli del Monza. E pure ai tempi belli miei, di quando lavorano nella loro RV Radio in quel di Vimercate insieme all’amica Clelia Volpari, oggi comunicatrice e speaker della squadra, nonché moglie di Carlo (non quello d’Inghilterra che ne ha già una non proprio avvenente) e quindi di fatto “la zia bella” del Pres.

Se pensiamo cosa accade qualche chilometro più nord di Monza, tra Como e Lecco, in riva al Lambro dobbiamo davvero ringraziare San Giovanni e San Gerardo per aver trovato una famiglia come i Colombo da Bellusco a reggere le sorti biancorosse del pallone. Lunga vita a Nick e al Monza!

Carlo Gaeta

PS la Campagna Abbonamenti con lo slogan Passione Pura è partita. Costa qualcosina in più, ma non potrebbe essere altrimenti visto che fino allo scorso anno non eravamo manco tra i professionisti e i prezzi erano stati volutamente calmierati. Quest’anno però c’è in omaggio il “giumbotto” ufficiale maculato militare, non da guerra, con nuance biancorossa ovviamente.

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