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Brianza da scoprire, tra ambiente e mistero

Brianza Acque

Quattro itinerari per trascorrere una piacevole giornata…anche con un pò di leggenda

PIRAMIDI DI MONTEVECCHIA (Montevecchia)

piramidi montevecchiaA circa 30 km nord da Milano si trovano le colline di Montevecchia, coperte da fitti boschi facenti parte del Parco Regionale di  “Montevecchia e Valle del Curone”. In questa zona salvaguardata è stato rinvenuto il più antico insediamento lombardo del popolo di Neanderthal (alla cascina Bagaggera sono stati ritrovati resti dell’uomo di Neandhertal, risalenti a 60.000 ani fa). Oltre a questo c’è chi sostiene che osservando dall’alto le colline si abbia l’impressione netta che le medesime non siano di origine naturale bensì siano state modellate, con lo spostamento di centinaia di tonnellate di roccia, fino a realizzare un complesso di tre piramidi, che sembrano richiamare per la loro disposizione le piramidi di Giza. La prima “piramide” sarebbe la collinetta a sud (sulla sommità vi è uno spiazzo con una decina di cipressi disposti a cerchio), la seconda, quella centrale (il Belvedere Cereda) è di proprietà privata ed è circondata da una palizzata in legno mentre la terza piramide, più a nordest, è di difficile accesso in quanto l’area è ricoperta di carpini e querce. inoltre si ritiene che, almeno 5.000 anni fa, qui si celebrassero riti collegati al ciclo delle costellazioni simili a quelli Egizi.

VILLA S. CARLO BORROMEO (Senago)

villa borromeo senagoL’epigrafe visibile sulle mure esterne della Villa San Carlo Borromeo a Senago spiega l’origine del nome della località (da sanus aer o sanus ager, dove ager è un tipico suffisso celtico). La salubrità del luogo è famosa fin dall’epoca romana ed è citata in molti testi di varie epoche. Nell’opera del Parravicini in cui sono narrate le vicende della terribile peste del 1630 che sconvolse Milano ed i territori contigui, si cita Senago come un luogo lasciato incolume. Si narra che il cardinale Borromeo nella sua casa su una collinetta dominante Senago) diede ospitalità a due chierici per preservarli dalla peste milanese ma quattro fanciulli che si trovavano sopra la collina, a custodia di un gregge, li scorsero sdraiati all’ombra, vestiti di nero che gesticolavano. Pensando che i due chierici avessero la peste e fossero stati mandati dal demonio ad infettare il luogo, allertarono il paese e la popolazione accorse per giustiziare i due malcapitati che furono salvati solo grazie all’intervento dei custodi della villa del cardinale.  Inoltre, nella frazione di Senaghino per un certo periodo la gente si interrogava sull’origine di uno strano episodio legato alla vecchia chiesa adibita a magazzino: al calare del sole un suono simile ad un lamento unito ad un respiro affannoso sembrava provenire dal campanile. Per i più scettici era soltanto il vento o un barbagianni  per altri era forse un fantasma, di certo le scale pericolanti di questa vecchia chiesa, ora adibita a magazzino, hanno impedito finora di verificare.

Il PARCO DELLE GROANE

parco groaneSi trova in parte all’interno della Provincia di Milano, a nord-ovest del capoluogo, e in parte nella Provincia di Monza e Brianza. Istituito nel 1976,occupa una superficie di 3.400 ettari e comprende parte dei comuni di Arese, Barlassina, Bollate, Bovisio-Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cogliate, Garbagnate Milanese, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Misinto, Senago, Seveso e Solaro. Il parco ospita una ricca fauna e flora, presenta elementi di interesse geologico, e contiene numerosi siti di grande valore storico-artistico e di archeologia industriale. E’ amministrato e gestito da un consorzio, costituito dalla Provincia di Milano, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Monza e Brianza e dai Comuni interessati dall’area del parco. Coerentemente con la natura particolare del parco, che rappresenta un’area naturalistica importante immersa in una zona altamente popolata e parzialmente rurale, il piano territoriale mira a far coesistere tutela dell’ambiente con agricoltura, turismo e soprattutto con la popolazione locale.

CASTELLO VISCONTEO (Trezzo d’Adda)

castello trezzo addaSituato su un promontorio ad un’ansa del fiume Adda,  il castello, la cui costruzione sembra sia iniziata per volere della regina longobarda Tiudlind, per la sua posizione strategica fu conteso fra Barbarossa e Milano prima, fra Visconti e Torriani poi. Si dice che il castello celi un tesoro, forse quello di  Federico Barbarossa, imperatore del sacro romano impero o forse quello dei Visconti.  Dall’epoca del Barbarossa ai Visconti il castello fu più volte incendiato e ricostruito. Nei sotterranei i prigionieri venivano orrendamente torturati. La figlia di Bernabò Visconti, signore del XIV secolo, secondo alcuni venne murata viva nelle segrete del castello perchè colpevole di essersi innamorata dello stalliere mentre altri ritengono venne gettata in un pozzo sul fondo del quale erano poste delle lame accuminate. In ogni caso lo spirito della fanciulla sarebbe stato visto entrare ed uscire dalle mura del castello. Altri ritengono che tale spirito sarebbe invece quello del Barbarossa, rimasto nel castello per difendere il suo tesoro nascosto. Altro mistero riguarda la tecnologia usata per edificare il castello: le pietre del castello sembrano  appoggiate le une sulle altre, con incastri tanto precisi che nelle fessure non passa la lama di un coltello, proprio come nelle mura megalitiche degli Incas. Tempo fa era corsa voce che durante uno scavo archeologico erano venute alla luce ossa umane, forse longobarde, appartenenti uno scheletro di circa 2metri e 40 centimetri (!?).Tornando infine nei sotterranei, ci si imbatte in una porta chiusa che non conduce da nessuna parte anche se qualcuno sostiene trattarsi di un passaggio segreto murato che si collegava con le segrete di un castello distante qualche decina di chilometri, oltre il fiume Adda.

a cura di Mario Sala

 

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