Dal 20 ottobre al 26 febbraio 2017 il favoloso scenario della Villa Reale si apre ad accogliere 140 fotografie di Henri Cartier-Bresson, fotografo e artista francese chiamato “l’occhio del secolo” e considerato il pioniere del fotogiornalismo.
Un autore che si lascia commentare da sé, senza la pretesa di esser per questo compreso fino in fondo.
Monza mostra questo autore nello spazio più regale della città, la Reggia di Monza , luogo pregno di storia e bellezza.
La mostra Henri Cartier-Bresson Fotografo, curata da Denis Curti, è promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e da Nuova Villa Reale di Monza, in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson e Magnum Photos Parigi, organizzata da Civita Mostre con il supporto di Cultura Domani. Lo stesso Denis Curti però tiene a precisare che l’esposizione è una selezione curata in origine da Robert Delpire, amico di Bresson ed editore, che la ideò in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson.
La mostra non è divisa in ideali sezioni, non segue un percorso cronologico ma riempie sapientemente lo spazio, le sale, con le fotografie dell’autore rigorosamente in bianco e nero, e con il solo intento di ricreare quelle atmosfere suggestive che Bresson aveva studiato con Robert Delpire per l’esposizione. Un’atmosfera che si immagina come ombra dell’animo di Bresson; un’ombra che non intende celare, serrare ma, al contrario, intimamente svelare, come qualcuno che seduto in una cameretta, alla sola luce di candele, racconti a bassa voce una storia segreta.
Non per questo le date, i luoghi, il tempo degli scatti divengono elemento irrilevante, tutt’altro. E’ importante per lo spettatore dare una cornice temporale e spaziale agli scatti, soprattutto perché Bresson ha attraversato la seconda guerra mondiale, anche da prigioniero, e i suoi scatti ne hanno inevitabilmente risentito, portando un’emotività differente secondo il vissuto del momento.
Un tempo da conoscere anche rispetto all’attimo scelto dall’artista, attimo che può essere stato determinato durante lo scatto o che può essere stato ritrovato successivamente, nella selezione delle immagini scattate, magari anche numerose per uno stesso soggetto. Perché Bresson con “momento decisivo” intendeva l’intelligenza di saper scegliere lo scatto giusto. E qui andiamo un po’ a sfatare il mito che si è creato attorno alla figura di Bresson, quello di “tiratore scelto”, di esperto della velocità di scatto, fraintendendo la sua tesi del momento decisivo e riducendola al significato di velocità estrema nel realizzare un singolo scatto spendendolo nell’unico attimo giusto, quasi Bresson fosse più un cecchino che un fotografo e artista.
Non è proprio così, non è sempre andata in questo modo e non voleva dire esattamente questo Bresson. Non è infatti fondamentale un processo di questo tipo per fare arte, per essere artisti. L’arte è nella mente, nel cuore, nel sangue e può esprimersi nell’attimo dello scatto come, senza perdere per questo alcun senso profondo, nel post scatto, nella selezione, nella scelta di quale immagine debba incarnare l’ideale e il pensiero.
E così Henri Cartier-Bresson faceva, creando unicità con il potere del suo animo e della sua sensibilità, senza curarsi di dover essere necessariamente un cacciatore con un unico colpo in canna davanti alla sua preda.
E ciò che è scaturito da questo grande artista è semplicemente incredibile e capace di lasciarsi guardare da infiniti occhi.
L’immagine scelta per simboleggiare lo spirito di questa esposizione monzese è una foto molto nota dell’artista nella quale si vede un uomo nell’atto di saltare una pozzanghera, colto nell’attimo del salto. Dietro la fotocamera e davanti a questo scatto il nostro autore aveva solo 24 anni e questa immagine è stata quella che ha segnato il passaggio definitivo dalla sua indecisione sul chi essere e sul cosa fare nell’arte in determinazione e scelta, una scelta che ha avvolto con infinite braccia il mondo della fotografia, quale mezzo di espressione per rendere l’immaginario piena realtà.
In mostra gli scatti di Henri Cartier-Bresson che vanno dagli anni Trenta agli anni Settanta, in una selezione attraverso la quale è evidente il grande passaggio da lavori che hanno come centro assoluto l’arte e un forte legame con il surrealismo ad altri di stampo fotogiornalistico e di reportage.
Ricordiamo che nel 1947, due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e un anno prima della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, Bresson con quattro amici, tra i quali Robert Capa, fonda la Magnum, la più grande agenzia di fotografia attiva ancora oggi e che ha permesso a questa mostra di prendere vita. Un momento storico e sociale che si esprime nella scelta umanistica degli scatti di Bresson e che, attraverso essi, riesce a raccontare tanto della vita di quel tempo, in termini sociali. Le 140 fotografie riguardano sia il periodo pre-Magnum, sia quello post-Magnum, se così possiamo definirli.
L’esposizione intende essere un ritorno al classico ma in modo differente: un ritorno che da passato si fa innovazione, che è al tempo stesso contemporaneità e possesso forte del presente, dei cardini odierni della fotografia. E quale luogo migliore per esaltare questo concetto se non la Villa Reale di Monza? Camminare tra le stanze ammirando gli attimi su carta di Bresson, contornati da una bellezza rara fatta di specchi e colori che vanno dall’azzurro al giallo, è qualcosa di irripetibile.
“Per me la macchina fotografica è come un block notes” affermava il grande fotografo. E con questo block notes Henri Cartier-Bresson ha saputo raccontarci il mondo.
Elizabeth Gaeta
HENRI CARTIER-BRESSON Fotografo
dal 20 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017
VILLA REALE – MONZA – Secondo Piano Nobile –
Viale Brianza, 1, – Monza (MB)
Orari
Dal martedì alla domenica ore 10 – 19
Venerdì ore 10 – 22
Lunedì chiuso
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Il biglietto di ingresso alla mostra consente anche l’accesso al Design Museum di Triennale Milano, presso il Belvedere. Inoltre, ogni biglietto dà diritto a un’immersione gratuita nella Realtà Aumentata, per scoprire curiosità e storia della Villa Reale tramite ArtGlass di ultima generazione.
Il biglietto cumulativo comprende inoltre gli Appartamenti Reali.
Mostra con Appartamenti del Secondo Piano Nobile e Belvedere
Intero € 12 – Ridotto € 10 – Ridotto speciale € 5
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