1 Maggio, Festa dei Lavoratori.
Festa di tutti noi. Chi non è lavoratore? Chi non ha uno scopo nella vita, per il quale impegnare tutte le sue energie?
In questo giorno di Festa, celebriamo tutto quanto il sistema di lavoro, di impegno, di sforzo e di sacrifici del mondo intero. Dell’intera Terra.
Questa giornata è dedicata, dunque, agli operai in fila all’entrata delle fabbriche e al lavoro nella propria postazione della catena di montaggio. Ognuno un tassello fondamentale per la formazione di un puzzle ben fatto. Sono l’anima, la scintilla vitale di quel fumo grigio che fuoriesce dalle ciminiere, in fuga dalle fabbriche verso il cielo.
Una giornata dedicata a quei lavoratori che non possono posare i “ferri del mestiere” neppure oggi. Perché il loro lavoro non si ferma mai. Ai contadini, che riversano quotidianamente, ventiquattro ore su ventiquattro, il loro amore e la loro dedizione sulla terra. E sui suoi frutti.
Ai medici e agli infermieri per i quali non esiste festività alcuna che giustifichi un’assenza dal lavoro. Perché, purtroppo, le malattie non si fermano mai e gli eroi, i guerrieri che combattono dalla nostra parte, devono sempre essere in primissima linea. Una mascherina al posto dell’elmo lucente, un camice bianco forse leggermente stropicciato dalle dure ore di lavoro, come fulgida armatura. E la loro mente e le proprie mani al posto della spada, l’arma che scaglierà un fendente decisivo a nostro favore, per la nostra salvezza.
Nella giornata dedicata ai lavoratori, il nostro pensiero va a tutto il sistema vitale che ci avvolge e nel quale ognuno di noi, ciascun lavoratore, ha un ruolo fondamentale. A quei lavoratori che curano le nostre ferite, dell’anima e del corpo per permetterci di andare avanti; a quei lavoratori plasmatori e creatori di arte e di bellezza, di intrattenimento e di cultura, che rendono la nostra vita migliore e più piacevole. A quei lavoratori che di lavorare non smettono mai, perché cullano i nostri bambini quando noi non possiamo farlo, che preparano loro la “pappa” e li fanno giocare a nascondino, quei lavoratori che li guardano dormire al posto nostro e che vegliano sui loro sogni. Quei lavoratori meravigliosi e instancabili che sono i nonni.
Una giornata dedicata, oggi più che mai, a tutti i lavoratori che non vedono l’ora di riprendere in mano la loro vita. Che fremono all’idea di tornare al lavoro. Che vorrebbero tanto essere come il sole e la luna, che continuano a fare il loro lavoro ininterrottamente qualsiasi cosa accada, che tramontano e sorgono continuamente, in un ciclo che non si ferma mai, nemmeno per una pandemia che sta colpendo tutta la Terra.
Questo particolare 1 Maggio del 2020, è dedicato a tutte quelle persone che più di ogni altra cosa desidererebbero tornare alla vita normale e senza paure. Che vorrebbero svegliarsi la mattina senza il timore di salire su una metropolitana, che al rientro in ufficio desidererebbero così tanto poter “lamentarsi” solamente della levataccia di quella giornata, e non preoccuparsi delle distanze di sicurezza tra i colleghi, né della temperatura che segnerà il termometro ogni mattina.
Questa Festa dei Lavoratori è dedicata a tutti noi, che vogliamo e abbiamo il disperato bisogno di tornare alla normalità, ma che sappiamo già di non poter ritornare al mondo che abbiamo lasciato prima della quarantena. A noi che sappiamo, dentro di noi, che tutto sarà diverso, che dovrà passare ancora del tempo prima di riuscire a chiamare “normalità” questa realtà che ora ci sembra così distante e minacciosa.
Vorremmo poter rinascere come i fiori ad ogni primavera, sbocciare come i frutti dalle gemme sugli alberi quando le foglie secche sono ormai cadute, ricrescere come l’erba ogni volta più verde.
Vorremmo essere come il sole e avere la certezza, dopo ogni notte, di sorgere su un nuovo giorno.
I nonni desiderano così tanto poter riabbracciare i loro nipotini. Ma vorrebbero farlo senza il timore di farsi stringere il viso dalle loro manine paffutelle, vorrebbero guardarli dormire senza alcuna distanza, potendo depositare baci colmi di amore sulle loro guance rosee senza alcuna mascherina.
Sì, questo 1 Maggio, più di ogni altro, è dedicato a tutti noi.
A noi, che vorremmo poter tornare a ruotare come fa la Terra, di quel moto continuo e così famigliare, senza la paura di ripartire.
Francesca Motta