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Ai Musei Civici di Monza pittura in equilibrio di Ezio Barni

Brianza Acque

Ezio BarniFino al 28 marzo a Monza, presso i Musei Civici – Casa degli Umiliati di via Teodolinda, in centro città, è in calendario la mostra “Pittura in equilibrio” dedicata a Ezio Barni.

L’artista, nato a Monza il 20 giugno 1926, si è votato al mondo dell’arte per tutta la sua vita, sia attraverso i suoi dipinti, grazie ai quali ha ottenuto premi e riconoscimenti durante gli anni Sessanta, che grazie all’impegno quale curatore di mostre in Brianza e promotore di realtà culturali cittadine. Barni è stato, infatti, uno dei fondatori dell’associazione Amici dei Musei, che voleva sensibilizzare l’opinione pubblica affinché venissero riaperti i Musei civici e si trovasse nuovamente una casa per il patrimonio delle raccolte civiche monzesi. Grazie alla cooperazione con il Comune di Monza, l’associazione ha, nel tempo, realizzato mostre di qualità presso l’Arengario ed il Serrone, restaurando anche molte opere rovinate dal degrado dei luoghi in cui erano state incautamente sistemate.

La mostra “Pittura in equilibrio” permette ai visitatori di scoprire il lato artistico di Barni, che si affianca a quello intellettuale. Un equilibrio tra la memoria del tempo perduto e l’ansiosa attesa del nuovo. Una pittura che è indagine psicologica e introspettiva, ma anche archivio della memoria, dove i colori compongono e scompongono immagini concrete e si possono incontrare geometrie astratte.

Ezio Barni al lavoro nel suo studio di Monza

Ezio Barni al lavoro nel suo studio di Monza

Ezio Barni compie a Monza, presso il Liceo Zucchi,  gli studi classici,  sospesi a metà per andare volontario in guerra,  appena diciassettenne, nel corpo dei bersaglieri. Terminato l’impegno bellico, riprende a studiare,  conseguendo la maturità classica presso il liceo Giosuè Carducci di Milano e, quindi, la laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. Trova lavoro, come direttore, presso un’importante azienda di maglieria e poi di abbigliamento.

La sua attività artistica inizia negli anni della sua prima giovinezza. I suoi passi sono ovviamente quelli del dilettante, ma già lasciano intravvedere una vena creativa fresca e molto personale. Gli anni giovanili sono di ricerca e di ascolto, durante i quali mitiga l’aridità degli studi giuridici con la passione per le letture umanistiche e per il paesaggio lombardo, che ritrae dapprima con una tecnica di pittura realistica, poi, mano a mano, sempre più trasfigurata, dispersa, nascosta. Con la frequentazione della scuola del grande maestro Marcello Dudovich, la forma della sua pittura diviene più equilibrata e matura.

La pubblicazione dei sui lavori è datata 1966, anno nel quale partecipa ai primi concorsi, segnalandosi alla critica, che attribuisce alle sue opere positivi giudizi ed alle giurie, che gli assegnano numerosi premi e riconoscimenti. Poi, in seguito all’incontro con il pittore Jacques Decaux, tedesco di Francoforte, intriso di cultura mitteleuropea, Ezio Barni acquisisce una nuova padronanza del tratto, con il segno che non è più casuale, ma che deve dire sinteticamente il tutto. Si susseguono i successi nei concorsi di pittura ed iniziano le prime mostre personali in Italia ed all’estero.

Ezio Barni quadroNel 1972 viene premiato a Villa Olmo dal presidente del senato Amintore Fanfani, per il concorso Internazionale di Cadorago, con la presenza di artisti provenienti da 80 province italiane, dalla Germania, Olanda, Svizzera e Grecia. Nel 1983 esegue un ritratto del senatore Giovanni Spadolini, che gli consegna durante la sua visita alla città di Monza.

Si perfeziona nella figura alla Libera Accademia di pittura di Nova Milanese, sotto la guida del maestro Vittorio Viviani, diventando, a sua volta, maestro di numerosi allievi presso istituti d’arte ed alla sede della Società artisti e patriottica di Milano.
Le sue opere si trovano presso collezionisti d’arte nazionali ed esteri, in Italia, Germania, Svizzera, Brasile, Stati Uniti, Hong Kong, nonché, presso la Pinacoteca Civica di Monza.

Innamorato dell’arte e di tutte le forme di cultura, ricopre cariche, che lo vedono attivo nella vita culturale monzese. E’ presidente della Commissione del Sistema Bibliotecario di Monza, capo della Consulta della Cultura e  presidente dell’Associazione Culturale Amici dei Musei e della Villa Reale. Durante il suo mandato, si batte per il recupero della Reggia e per una degna destinazione dei tesori contenuti a causa della chiusura della Pinacoteca Civica, avvenuta più di dodici anni prima. Per riportare alla luce queste meravigliose opere d’arte di proprietà della Pinacoteca Civica, che datano  XVI° secolo, Barni organizza nel 1994 la mostra dal titolo provocatorio ‘Il museo negato’, allo scopo di favorire la riapertura della prestigiosa sede artistica. .

Nell’attività sociale si distingue, con due nomine di presidente del Lions club Corona Ferrea, nonché, di vicegovernatore di distretto.Nella seconda metà del 1996, viene incaricato della ideazione delle vetrate artistiche della Cappella dell’Opera Pia Bellani e dell’affresco dell’abside che narra la storia di Gioacchino ed Anna, realizzazione che, purtroppo, rimarrà incompiuta. A testimonianza del lavoro e per favorire il ricordo dell’artista, resta una targa, realizzata da Danilo Carelli.

Ezio Barni si spegne a Monza all’età di settant’anni,  il 15 Marzo 1997.

Enzo Mauri

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