Una ventina di studenti del Liceo Banfi di Vimercate per una settimana si sono ritrovati archeologi. Presso Villa Sottocasa, sotto il controllo di esperti archeologi e di alcuni docenti, hanno provveduto a lavorare su reperti archeologi scoperti nel 2000 in città e per anni lasciati in custodia presso il Museo Civico Verri di Biassono.
Sono Paola Striuli e Massimo Pesenti del MUST di Vimercate a ricordare che: “Durante gli scavi archeologici a piazzale Marconi negli anni 1999-2000 vennero ritrovati centinaia di reperti, alcuni dei quali, opportunamente restaurati, sono ora esposti in alcune sale del Must (Museo del Territorio). Ma una gran massa di reperti e di frammenti, ancora sporchi della terra che li aveva conservati per secoli, era depositata nei magazzini del Museo Civico Verri di Biassono. Dopo anni di attesa, grazie ad un progetto che vede uniti Must, alcune classi del Liceo Banfi di Vimercate, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e l’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano questi reperti sono tornati a Vimercate, per essere lavati, inventariati e in seguito poter essere studiati” .
E’ qui che entrano in scena una ventina di studenti degli ultimi anni del Banfi, che hanno risposto agli inviti dei responsabili del MUST, del dirigente scolastico Giancarlo Sala e grazie al supporto del professor Mauro Reali, esperto di storia romana e studioso di epigrafia, hanno iniziato la loro esperienza archeologica. Dopo un corso di formazione, tenuto dal prof. Furio Sacchi e dalla dott.ssa Francesca Bonzano dell’Istituto di Archeologia dell’Università Cattolica, e dalla dott.ssa Grazia Facchinetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici, gli studenti hanno partecipato al campo archeologico presso il MUST, lavorando sui reperti di epoca romana, con il lavaggio dalla terra e dalle scorie che li circondavano, l’asciugatura, l’inventariazione e la suddivisione con la collocazione in singoli sacchetti.
Durante il lavoro i giovani archeologi hanno anche tentato di ricomporre, partendo dai frammenti, l’oggetto originario; il tutto con una certa apprensione, in relazione al fatto che erano coscienti di lavorare a contatto e di “prendere in mano” oggetti di circa 1800 anni fa.
“Vedere le ragazze e i ragazzi del Banfi impegnati nel ruolo di archeologi con passione ed entusiasmo mo, e come possa essere sviluppato il rapporto tra museo e scuole – dichiara MariaSole Mascia, assessore alle politiche culturali del Comune di Vimercate – È inoltre di grande stimolo per l’Amministrazione Comunale questo interesse per l’archeologia e la storia di Vimercate, già emerso in modo evidente lo scorso mese di marzo in occasione delle visite agli scavi archeologici di via Vittorio Emanuele ”.
Pierfranco Redaelli