Sono trascorsi alcuni decenni da quando Roberto Mauri, con i suoi compagni dell’oratorio di via Luciano Manara, portava il sabato e la domenica la legna ed il carbone ai vecchietti soli e meno abbienti del quartiere San Biagio a Monza. Quarant’anni dopo festeggiamo la nascita de La Meridiana, la cooperativa sociale da lui voluta per aiutare gli anziani in difficoltà, i malati di Alzheimer e, successivamente, quelli colpiti dalla SLA ed i bisognosi di hospice, al traguardo della vita terrena.
La ricorrenza si celebra con una belle notizia: il Consiglio Comunale di Monza ha autorizzato l’avvio del cantiere dal quale sorgerà Il Paese Ritrovato, il primo villaggio in Italia dedicato alla cura di persone con forme di demenza e affette dalla sindrome di Alzheimer. Il centro è stato pensato come un piccolo paese, così da permettere ai pazienti di condurre una vita quasi normale e di sentirsi come a casa, ricevendo nel contempo le cure necessarie. Oltre ad appartamenti strutturati per accogliere ciascun malato, il villaggio sarà arricchito dalla presenza di negozi, di un teatro, di una cappella, di un bar e mini-market, il tutto con l’obiettivo di offrire alle persone il mantenimento, il più a lungo possibile, della propria quotidianità e, quindi, delle abilità residue.
In tutti i percorsi saranno previsti dispositivi non invasivi per il monitoraggio dei pazienti, mentre il giardiniere, il cassiere e la parrucchiera saranno operatori con una formazione specifica, per assistere questi anziani, senza sostituirsi a loro, ma fornendo un adeguato sostegno all’autonomia rimasta ed un aiuto nelle difficoltà quotidiane. Più che semplici assistenti, si tratterà di professionisti in grado di riconoscere i bisogni della persona con demenza e di garantire interventi mirati, sostenendo le competenze decisionali del singolo. Sarà un luogo “reale”, dove rallentare il decadimento cognitivo e ridurre al minimo le disabilità nella vita quotidiana, offrendo alla persona residente l’opportunità di continuare a vivere una vita ricca ed adeguata alle sue capacità, ai suoi desideri ed ai suoi bisogni. Più che una città, il modello che verrà realizzato sarà quello di un “quartiere dentro la città”.
“E’ questa una grande soddisfazione, non solo per la nostra cooperativa, ma per tutta la comunità – ha dichiarato Roberto Mauri, direttore de La Meridiana -. Non possiamo, quindi, che ringraziare vivamente il sindaco di Monza e tutti i consiglieri per aver consentito la nascita di un progetto di cui, ne siamo convinti, molto si parlerà non solo nel territorio, ma anche, vista l’originalità della proposta, a livello regionale e nazionale. ‘Il Paese ritrovato’ è un dono alla comunità, che contribuisce a rendere la città di Monza un polo di grandissima importanza sul piano socio sanitario. Occorre proporre modelli di cura in grado di migliorare la qualità della vita e, al tempo stesso, ridurre i costi per la comunità. Attualmente il sistema di cura delle forme di demenza per gli anziani presenta un grande vuoto perché si passa direttamente dal domicilio alla RSA, mancando soluzioni intermedie. Nelle RSA esistono dei nuclei specifici per la cura dell’Alzheimer, ma spesso risultano inadeguati alle esigenze del paziente. La persona con demenza ha bisogno di muoversi liberamente, di dar sfogo alla propria energia fisica, che si traduce in lunghe camminate, in un desiderio disperato di vivere la quotidianità e di lottare contro la malattia che è principalmente mentale. La cura della demenza richiede ampi spazi, necessita di ricostruire l’architettura quotidiana e per farlo servono personale qualificato e sistemi di monitoraggio che non siano invasivi.”
“Abbiamo immaginato – ha, poi, spiegato Mariella Zanetti, geriatra della cooperativa – un luogo di cura, ma anche di incontro e di scambio, in cui le persone residenti, affette da varie forme di demenza e sindrome di Alzheimer, i familiari, gli operatori ed i volontari siano liberi di muoversi, parlare, curare la propria casa, riposare, fare la spesa o andare dal parrucchiere, proprio come accade per ciascuno di noi ogni giorno. Il tutto con una supervisione attenta e mai invadente che sappia accogliere ed accompagnare le fragilità individuali. Un paese reale, un quartiere della città costruito su misura per contenere gli stress, le forme aggressive, ridurre il consumo di farmaci ma, soprattutto, garantire una qualità di vita migliore ai nostri malati.”
Si tratta di ua vera e propria rivoluzione, che investe sia i metodi di cura delle forme di demenza, sia la cultura di welfare. La demenza, secondo i dati ufficiali, assumerà nei prossimi anni una dimensione pandemica. Nel mondo (dati stimati nel 2015) questa malattia interessa circa 47,7 milioni di persone, con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno, in pratica 1 caso ogni 4,1 secondi!
Nel giro di 20 anni i numeri dei malati raddoppieranno. Anche i costi della cura sono destinati a lievitare. Si prevede che si passerà dagli attuali 818 miliardi di dollari, stimati nel 2015, ad una spesa, prevista nel 2018, di oltre 1.000 miliardi di dollari.
In Italia le persone colpite dalla demenza rappresentano il 2,09% del totale della popolazione, una percentuale superiore rispetto alla media europea che si attesta a 1,55%. Numeri che, confrontati con quelli del passato, dicono che la crescita delle forme di demenza presenta un trend di tipo esponenziale e sarà una delle malattie che potrà mettere in seria difficoltà la spesa sanitaria e i bilanci degli stati delle economie avanzate.
Il Paese Ritrovato, nato sull’esempio di una felice esperienza olandese, sarà monitorato, a livello scientifico, da tre enti altamente qualificati: Il CNR, Il Politecnico di Milano e la Fondazione Golgi Cenci. Direttore scientifico sarà il dottor Antonio Guaita, uno dei massimi esperti di Alzheimer a livello nazionale ed internazionale. I tre enti collaboreranno con la Cooperativa La Meridiana per affinare con la LIUC di Castellanza un modello di misurazione che permetterà di stabilire l’efficacia terapeutica del progetto.
La struttura, che sorgerà a Monza, in viale Elvezia nei pressi di Progetto SLAncio, costerà oltre 8,5 milioni di euro. Attualmente ne sono stati coperti circa 6, una somma, per il 70% donata da alcune famiglie benestanti di Monza, che hanno voluto contribuire al benessere della comunità e hanno fortemente creduto all’efficacia del progetto.
‘’Dobbiamo pensare – ha aggiunto Roberto Mauri – di rivalutare la storia del nostro territorio e riproporre modelli del passato che avevano la loro ragion d’essere e che oggi possono tornare di moda. Sono state le famiglie benestanti particolarmente illuminate che hanno fatto la storia del welfare e che hanno finanziato ospedali, luoghi di cura e progetti di solidarietà. Sono loro le protagoniste del benessere comunitario e su di loro ricade questa responsabilità e questo onore. Nella fattispece voglio ringraziare, in ordine alfabetico, tre famiglie monzesi, Fontana, Fumagalli e Rovati, che mi sembra giusto menzionare, anche se forse avrebbero gradito rimanere nell’anonimato, per la fiducia ed il concreto aiuto fornitomi”.
Il Progetto del Il Paese Ritrovato gode della sinergia con tutte le istituzioni pubbliche e socio sanitarie, dal Comune di Monza alla Regione Lombardia, dalla ATS Brianza alla ASST Monza.
Il villaggio, con inizio cantiere entro ottobre 2016 ed avvio gestione nei primi mesi del 2018, sarà strutturato con le seguenti modalità:
- 8 appartamenti da 8 persone per complessivi 64 posti;
- una piazza centrale con vicoli di collegamento tre le varie case;
- spazi esterni di ritrovo ed aggregazione;
- locali pubblici quali bar, parrucchiere, minimarket, luogo di culto;
- spazio aggregativo ampio per feste ed attività di gruppo;
- una sezione diurna finalizzata a supportare le famiglie che assistono un malato al proprio domicilio.
Alla presentazione, avvenuta mercoledì 7 settembre presso la Residenza San Pietro, erano presenti, oltre a Roberto Mauri, Direttore Cooperativa La Meridiana, Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza, Fabrizio Sala, Vice Presidente Regione Lombardia, Giuseppe Fontana, Presidente Fondazione Comunità Monza e Brianza, il Presidente della Provincia MB Gigi Ponti, oltre al Prefetto Giovanna Vilasi e al Comandante dei Carabinieri di Monza Rodolfo Santovito e altri rappresentanti delle Istituzioni e del mondo imprenditoriale del territorio brianzolo.
Enzo Mauri