Motori

A Monza il Classic Team Lotus ricorda Rindt e Peterson


Monza e la Lotus. Una storia bella e terribile nel contempo. Una vicenda di campioni, di grandi imprese e di tremendi lutti. La prima vittoria della Casa inglese con Jim Clark nel Gran Premio del ’63 e poi la sua epica rimonta nel GP del ’67, le tre vittorie consecutive di Emerson Fittipaldi (1) e di Ronnie Peterson (2) tra il 1972 e il ’74, e di Mario Andretti nel ’77. Gli incidenti che ci hanno privato di due grandi piloti e uomini come l’austriaco Jochen Rindt, schiantatosi alla Parabolica nelle prove del GP del 1970, e la morte dello svedese Peterson a seguito delle ferite riportate nella famosa carambola avvenuta nella prima chicane al via della corsa mondiale nel 1978.

Lotus Classic Team

Giovedì scorso il team inglese ha testato alcune monoposto storiche all’Autodromo Nazionale Monza. Al termine delle attività di pista, Clive Chapman, figlio dell’indimenticato patron della Lotus Colin, ha chiesto di poter commemorare Rindt e Peterson. L’Autodromo Nazionale ha espresso la sua vicinanza all’iniziativa, facendo deporre dei mazzi di fiori lungo il tracciato alla presenza anche degli ex piloti di Formula 1 Alberto Colombo e Bruno Giacomelli e del gentleman driver Paolo Barilla.

da sinistra verso destra, Bruno Giacomelli, i meccanici Lotus Classic Team responsabili delle vetture storiche di Rindt e Peterson, Clive Chapman, un amico fraterno di Ronnie Peterson, Alberto Colombo e Paolo Barilla (foto PhotoRigato).

Un tributo intimo a Ronnie e Jochen voluto da Clive Chapman, responsabile del Classic Team Lotus.

«Voglio ringraziare molto l’Autodromo Nazionale Monza», ha affermato Chapman. «Ogni volta che il Classic Team Lotus viene a Monza, ci teniamo a ricordare Ronnie e Jochen che sono stati due dei nostri migliori piloti e soprattutto due grandi uomini. In mia compagnia ci sono i giovani meccanici che si stanno prendendo cura delle loro storiche vetture. Penso sia giusto che questo tributo sia fatto assieme a loro».

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