Appuntamento “gustoso” all’Enoteca Cà di Mat di Lissone per la presentazione dell’ultimo lavoro dell’autore monzese Felice Bonalumi dal più che significativo titolo IL RISOTTO ALLA MILANESE. La leggenda, la storia, le ricette (Jouvence Editore, € 10,00). Immancabile l’assaggio del classico piatto della tradizione lombarda e brianzola preparato dallo chef del locale.
L’appuntamento libro-gastronomico era inserito nel calendario di Libritudine 2015, evento organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lissone per “far correre” la lettura in città, dalla biblioteca alle attività commerciali, dalle esposizioni di mobili ai ristoranti.
Il senso del tascabile presentato da Felice Bonalumi è sintetizzato nell’aletta di copertina: “Un incontro d’amore quello fra il riso e lo zafferano. Due ingredienti che accompagnano da sempre l’uomo e che, come tutti gli amanti timidi, hanno percorso strade diverse fino al momento in cui la scintilla è scoccata ed è nato un piatto: il risotto alla milanese”.
Infatti, nella prima parte viene raccontata, quasi come un romanzo, la leggenda che accompagna il piatto più milanese che esista, con tutte le sue varianti e qualche nota umoristica. Poi c’è la storia, quella vera, e qui le sorprese non mancano: siamo così sicuri che il risotto alla milanese viene da lontano nel tempo? La storia, e il lettore lo scoprirà, è molto più complessa e affascinante. Ma questo è anche un libro utile con tante annotazione sul riso, sullo zafferano e tante ricette per sbizzarrirsi in cucina.
Ci sono le ricette da internet con le proposte degli utenti alla ricerca di quella originale, ci sono le ricette dei vecchi, cari ricettari e quelle dei grandi cuochi, le “ricette bastarde”, quelle vegetariane e quelle del futuro. Non manca un capitolo alla Brianza con le nostre ricette a cominciare naturalmente dalla luganega. Insomma un libro da scoprire e da gustare!
E per meglio assaporarlo, nella serata lissonese alcuni presenti hanno decantato i loro risotti, ricette riportante subito da un blogger. Il tutto sotto l’occhio attento del Sindaco Concetta Monguzzi che “controllava” la veridicità delle esposizioni degli chef domestici, tra cui il nostro direttore Carlo Gaeta.