73° Open d’Italia di golf a Monza: il presidente della FIG Franco Chimenti premia il vincitore Francesco Molinari
Ha vinto un italiano, ma hanno vinto soprattutto l’organizzazione italiana, quella del Golf Club Milano, e il pubblico italiano accorso in massa nel Parco reale di Monza dove si è disputato il 73° Open d’Italia di golf vinto dal torinese Francesco Molinari che ha bissato il successo di dieci anni fa. Di fronte a circa 16.000 spettatori entusiasti, l’ottimo golfista italiano ha superato di un sol colpo (262 contro 263) l’inglese Danny Willett, campione Masters, dopo un acceso duello finale in cui entrambi i contendenti alla vittoria hanno espresso un gioco di altissimo livello. Da quando è nato, nel 1972, il tour continentale, Molinari è il primo italiano a fare la doppietta. In precedenza, nei lontani anni 1950 e 1954, la prodezza l’aveva compiuta anche Ugo Grappasonni. Con questo successo, ottenuto alla 292ª gara sul circuito, il golfista torinese rientra tra i primi 50 del world ranking e sale anche dal 41° al 19° posto nella Race to Dubai.
Il pubblico è stato ancora una volta il grande protagonista della manifestazione monzese. Nonostante il maltempo, con fitte piogge per ore, che hanno condizionato l’afflusso nelle prime due giornate di gara, sono stati complessivamente 47.000 gli spettatori, soltanto 3.000 in meno rispetto all’edizione del 2015, che hanno seguito l’Open. Si sono registrati, infatti, 3.000 presenti nella prima giornata, 8.000 nella seconda, 20.000 nella terza e 16.000 nella quarta. Con 20.000 spettatori, è stato battuto il record di presenze in un solo giorno, che era di 16.000, fatto registrare, sempre a Monza, lo scorso anno nell’ultimo giro.
La giornata clou è stata quella di sabato, quando è letteralmente esplosa a Monza la voglia di golf, con tanti appassionati, ma anche parecchi non golfisti, attratti sia dallo spettacolo sul green e anche dal grande Villaggio dello Sport CONI, che ha accolto il pugile Roberto Cammarelle, oro olimpico supermassimi a Pechino 2008 e gli atleti delle due squadre di pallavolo di Monza del Consorzio Verovolley: GI Group e Saugella, che militano nel campionato di A1.
La gara tra Francesco Molinari e Danny Willett, che disputerà la prossima Ryder Cup, è stata davvero entusiasmante: addirittura hanno iniziato la volata finale appaiati al primo posto. L’azzurro ha avuto una partenza fulminea, con un eagle e un birdie e ha subito messo in difficoltà l’avversario, che poi è stato costretto a un vano inseguimento. Il torinese ha portato il suo vantaggio fino a quattro colpi, poi tutto è ritornato in ballo alla buca 13, per un suo bogey che si è combinato con un birdie dell’inglese, il quale alla successiva si è portato ad un solo colpo. Nel finale, Molinari ha saputo, però, mantenere la dovuta calma e conservare, così, l’esiguo vantaggio.“Sono state due giornate interminabili – ha dichiarato il vincitore – ma non poteva esserci finale migliore. Sono felicissimo e stravolto. Nelle ultime buche non avevo più energia e nemmeno il controllo dei colpi. Ho concluso il torneo guidato dall’istinto. Contro un campione come Willett, non ci si può mai rilassare ed io ho sbagliato ad allentare la tensione alla 12ª buca, quando avevo quattro colpi di vantaggio. Con uno solo di margine, ho vissuto le stesse sensazioni delle due Ryder Cup giocate. Non voglio che questa vittoria resti un episodio isolato e lavorerò per continuare il mio percorso di crescita”.
Al torinese è andato un assegno di 500.000 euro su un montepremi di tre milioni di euro, il doppio rispetto alla precedente edizione, oltre ad uno splendido orologio offerto dallo sponsor Rolex.
Alle spalle dei due protagonisti, si è potuto competere solo per il terzo posto, appannaggio, con 266 e -18, dello spagnolo Nacho Elvira e dell’inglese Chris Paisley. Alla quinta piazza, con 268 e -16, si sono inseriti gli inglesi Richard Bland e David Horsey.
A metà classifica si sono piazzati gli italiani Nicolò Ravano, 30°, con 273 e -11 e, ancora più indietro, Nino Bertasio, 45°, con 277 e -7, Andrea Pavan, 61°, con 280 e -4 e Renato Paratore, 71°, con 282 e -2.
Alla premiazione, al termine della quale il pubblico ha intonato l’inno nazionale, sono intervenuti Franco Chimenti, presidente CONI Servizi e FIG, Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia, Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza, Gianpaolo Marini, Amministratore Delegato Rolex Italia, Armando Borghi, presidente GC Milano, David Williams, Tournament Director European Tour, Alessandro Rogato e Barbara Zonchello, Presidente e Direttore del Comitato Organizzatore.
“Sono all’apice della gioia – ha detto il Presidente FIG Chimenti – e voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabile questo Open. Mi complimento con Francesco Molinari, grande patrimonio del golf e dello sport italiano, che ha avuto il merito di riuscire a superare un campione immenso come Willett. E’ stata una manifestazione unica, che ha messo in evidenza i valori del golf come l’etica, la lealtà e il rispetto dell’avversario”.
Lo scozzese Jamie McLeary ha iniziato il secondo giro realizzando una “hole in one” alla buca 10, par 3 di 194 yards, utilizzando un ferro 5 e poi ha concluso il turno in 66 e -5 colpi. Per la prodezza, è stato gratificato con un’auto Mercedes Benz Classe C Cabrio 200d 4Matic Premium, del valore di circa 61.000 euro, messa in palio dal Major Sponsor Mercedes Benz Italia. Si è trattato della 27ª “buca in uno” nella storia dell’Open d’Italia.
Grande successo hanno avuto tutte le attività studiate ad hoc per il pubblico, prerogativa che distingue l’Open d’Italia dagli altri tornei dell’European Tour. In particolare il Villaggio dello Sport CONI (nell’immagine l’inaugurazione con il Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni) ha accolto tanti appassionati, sia di golf che di altre discipline. Per la prima volta il CONI Lombardia e il Comitato Organizzatore hanno creato una sinergia con tutte le Federazioni sportive all’interno di una grande manifestazione, come ha sottolineato il Presidente del CONI Giovanni Malagò nel corso della sua visita al GC Milano per l’inaugurazione del Villaggio stesso.
L’anno prossimo, se non subentreranno clamorosi colpi di scena, l’Open migrerà a Roma, all’Olgiata Golf Club, per consentire agli appassionati della Capitale d’incominciare a respirare l’aria della Ryder Cup, la gara tra Europa e Stati Uniti che si svolge ogni due anni e che approderà per la prima volta in Italia nel 2022, ospitata dal Marco Simone Golf Club di Guidonia, di proprietà della stilista di moda Laura Biagiotti.
Visti i lusinghieri successi di queste due ultime edizioni, per il 2018, poi, il Golf Club Milano appare nuovamente in pole position per ospitare l’Open, sempre che i circoli romani, in ottica Ryder Cup, non costringano la Federazione a dirottare la manifestazione nel centro d’Italia.
Enzo Mauri