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60 anni fa la Ducati 100 Siluro volò nella leggenda sulla Sopraelevata


Ducati 100 Siluro Monza 1956 sopraelevataGrandi pagine della storia del motorismo sportivo, dal 1922 ad oggi, portano il nome di Monza. Automobili e motociclette, piloti e centauri, molto spesso prima sulle due e poi sulle quattro ruote, come, ad esempio, è accaduto a Tazio Nuvolari, Mike Hailwood e anche al nostro Tino Brambilla. Gente risoluta che faceva a pugni con la velocità, che sfidava la morte, cavalieri del rischio che si affrontavano con rispetto nel segno della sportività, sempre a caccia del più alto gradino del podio, dell’alloro che cingeva la testa del vincitore.

Monza è fatta di record, di epici fatti, di storie uniche. Domenica mattina abbiamo avuto la fortuna di riviverne una delle tante, in occasione del 90° compleanno della mitica Ducati, grazie alla presenza di uno dei sette moderni cavalieri che hanno preso parte al Globetrotter 90th che ha visto il passaggio sul circuito brianzolo prima dell’arrivo a Borgo Panigale per la conclusione del tour mondiale.

Ducati Monza Globetrotter 90th

Ducati Globetrotter 90th. Da sinistra, Umberto Villa con Ruggero Mazza e Santo Ciceri con accosciato al centro Timo Schaefer

All’Autodromo Nazionale, grazie alla disponibilità dei dirigenti della SIAS, sono arrivati Timo Schaefer, accompagnato dagli indimenticati Santo Ciceri e Ruggero Mazza, pilota e storico capo del reparto corse Ducati, meccanico che partecipò, ai tempi di Franco Farnè, allo sviluppo del primo sistema demodromico, che a fine novembre del 1956 fu protagonista di ben 46 record di velocità incredibili sulla pista Sopraelevata di Monza, con la Ducati 100 Siluro.

Emozionati come due bambini davanti ad un barattolone di Nutella, Ciceri, 85 primavere, e il fido Mazza, 96 suonate, portate bene da entrambi (sarà stato il fumo dei gas di scarico e il rombo dei motori) sono stati accompagnati sul bordo dell’anello d’alta velocità dagli amici del Motoclub Ducati Monza e dal titolare della concessionaria monzese Umberto Villa.

Il ricordo è volato in un attimo al 30 novembre del 1956, quando la Ducati scese in pista per battere una serie di record mondiali in numerose categorie. In quel periodo, il pubblico era totalmente affascinato dai primati di velocità. La velocità come costante muro da abbattere, come segno dell’uomo che volava verso l’impossibile.

Ducati 100 Siluro

Ducati 100 Siluro

In tale contesto storico l’azienda bolognese approntò un motociclo carenato, concepito proprio per battere record, usando come base la Gran Sport 100. In effetti, le modifiche tecniche furono limitate alla meccanica e alla ciclistica. In compenso, modifiche sostanziali vennero apportate alla carrozzeria, concepita dalla Ducati assieme a un ingegnere aeronautico e alla carrozzeria Tibaldi, specializzata nella lavorazione dell’alluminio. Il risultato fu un’affascinante carena “a sogliola” che migliorava considerevolmente l’aerodinamicità della moto. Il collaudo venne affidato a due piloti privati: Santo Ciceri con Mauro Carini a bordo della Ducati 100 Siluro guidarono ininterrottamente per sei ore e conquistarono, in una sola giornata, ben 46 record di velocità, sulla sopraelevata di Monza (giro più veloce ad una media di oltre 170 km/h ed una media sui 1.000 chilometri di oltre 160 km/h). Il Siluro ottenne cinque nuovi primati nella classe 250, pur avendo un motore di soli 100 cc.

Ruggero Mazza, che poi fu meccanico di fiducia di Giacomo Agostini alla MV Agusta, ci racconta oggi con l’umido agli occhi un incredibile aneddoto:“Abbiamo rischiato di non vedere omologati i nostri grandi record per un problema di cilindrata della motocicletta che, a caldo superava si poco i 100 cc. Così presi una bella secchiata di acqua fredda e la buttai sul motore, riportando il tutto nei limiti della misura, perché, si sa, le leghe si espandono con le forti temperature. Strano che gli ingegneri non l’avessero pensato e quasi stava per saltare tutto”. Altri tempi, altre vicende, storie irripetibili. Uomini unici, geniali. Ducati 100 Siluro Monza box 1956

“Nella vita bisogna sempre avere una bella dose di …culo – sottolinea Santo Ciceri, protagonista dei record di 60 anni fa – ed io ne avuto tanto, in tante occasioni; soprattutto ai tempi della guerra, quando sono venuto fuori integro dalle bombe cadute su Milano. Sulla pista di Monza ho provato emozioni uniche. Si filava ad oltre 200 all’ora senza quasi rendersene conto. Si mordeva l’asfalto e si cercava sempre il limite. Essere qui a tanti anni di distanza è un’emozione fortissima. Ancora oggi, vista l’inclinazione della pista, non mi rendo conto come si potesse stare dritti in sella allora, con i mezzi di quel tempo”.

Carlo Gaeta

Ducati 100 Siluro Monza 1956

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