Epifania richiama alla Befana e ai re Magi. Festività molto sentita in Brianza, in particolare in alcuni Comuni. Risale addirittura a S.Ambrogio il collegamento fra la comunità di Brugherio e i tre Re Magi. In questi ultimi anni, la comunità pastorale che è dedicata all’ Epifania del Signore ha voluto rendere ancor più partecipata e viva questa festa. Dopo le celebrazioni degli anni scorsi, dove fra gli altri sono intervenuti i cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Scola, martedì 5 gennaio alle ore 18 sarà Monsignor Markus Bosbach, vescovo ausiliare della diocesi di Colonia, a presiedere il tradizionale appuntamento della messa vigiliare con il parroco di Brugherio don Vittorino Zoia e gli altri sacerdoti della comunità pastorale.
C’è un legame diretto fra Brugherio e la città tedesca di Colonia, dovuto proprio alla presenza delle reliquie dei “Magi”. A Brugherio, dove la chiesa parrocchiale è dedicata a San Bartolomeo ma ha come coprotettori i Tre Re, da secoli sono venerate tre reliquie che la tradizione vuole siano dei Magi. In un prezioso reliquiario sono conservati e venerati tre ossicini delle falangi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che qui chiamano “Umitt”.
Sempre martedì alle ore 21, è in programma il concerto dell’organista IRENE DE RUVO, ideatrice e direttrice artistica della rassegna ImagoMagi, che farà risuonare le note del restaurato organo del Tornaghi con musiche del periodo natalizio di autori del periodo barocco, J.S.Bach, D.Buxtehude, F.Correa De Arauxo. Ingresso gratuito.
Mercoledì 6 gennaio, giorno dell’ Epifania, alle ore 15 tutta la città si riverserà sulle vie del centro per partecipare e vivere il corteo dei Re Magi. Come da tradizione, le reliquie dei Magi – custodite nel prezioso reliquiario d’argento del ’700 – verranno esposte alla venerazione dei fedeli nella chiesa parrocchiale San Bartolomeo in piazza Roma a Brugherio in attesa che dalle tre parrocchie della comunità, dopo la sfilata, i Magi rendano onore al Bambino Gesù.
Tre figuranti vestiti da Magi partiranno dalle chiese di San Paolo, San Carlo e San Carlo e Santa Maria Nascente (San Damiano e Sant’Albino) per far vivere a grandi e piccini il senso del cammino che i Magi, quelli veri, che più di duemila anni fa fecero seguendo la stella che li portò a Gesù. In via De Gasperi/Galvani, ci sarà il punto d’incontro dei cortei. Da qui ripartiranno alla volta della chiesa madre della città, per un momento di preghiera, di venerazione delle reliquie e del tradizionale bacio degli “Umitt”. Alle 17,30 è in programma il concerto del Corpo bandistico San Damiano-Sant’Albino con bevande calde e dolci offerti dall’Unitalsi brugherese. Alle 18 è previsto il gran finale presso la sala consiliare con lo scambio degli auguri per un anno di pace e solidarietà.
Come sempre durante l’Epifania saranno centinaia i fedeli che andranno “a basaa i Umitt”, un’espressione dialettale che sottintende l’usanza di mandare devotamente e affettuosamente tre baci verso il reliquiario. L’espressione Umitt o “uomini piccoletti”, è suggerita dalle tre sculture poste sulla volta del reliquiario, che ritraggono i Magi inginocchiati. Una sorta di oblò permette poi di osservare le reliquie.
La storia vuole che sia stato Sant’Ambrogio vescovo di Milano, a regalare tre dei preziosi ossicini (per l’esattezza, falangi delle dita) alla sorella Marcellina, che nel 374 si era stabilita in una villa di Brugherio, nei pressi dell’attuale via Dei Mille. Mentre nel 1163 Federico Barbarossa, dopo aver raso al suolo Milano, tolti i corpi dei Re Magi dall’enorme sepolcro marmoreo in cui erano conservati, li avrebbe regalati a Rainoldo, arcivescovo di Colonia, città nella quale furono trasferiti il 23 luglio 1164, dove sono oggi venerati in una bellissima urna al centro del presbiterio della Cattedrale.
In quanto a Brugherio, dopo secoli di abbandono, i tre ossicini (Umitt) vennero riportati alla devozione dei fedeli nel 1613. In quell’anno il cardinale Federico Borromeo dispose che i resti venissero solennemente trasportati dal monastero di Sant’ Ambrogio, dove erano conservati, in una sede più consona, la Parrocchiale, dove si trovano tuttora custoditi. Non a caso ancor oggi una delle più antiche vie della città, via Tre Re, sta a testimoniare tale storico trasferimento.
Pierfranco Redaelli