Cinquanta simboliche candeline su un’enorme torta bianca per festeggiare, nell’ultimo sabato di giugno, i cinquant’anni dello Sporting Club Monza, il circolo privato brianzolo di viale Brianza, dove i soci sono tutti amici, stringono collaborazioni di lavoro, rilevano affinità di gusti culturali, praticano sport, coltivano interessi comuni e organizzano grandi eventi e simpatiche serate, come questa, da poco trascorsa.
All’incontro gioioso, organizzato con scrupolosa attenzione e dedizione dal presidente, l’avvocato Carlo Cappuccio, coadiuvato dal segretario Pino Sala e dall’inesauribile staff della location , hanno preso parte anche diverse autorità locali, quali il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, il prefetto, Giovanna Vilasi ed il dirigente del commissariato di polizia monzese, Angelo Re.
Presentatrice della serata non poteva che essere una bella monzese, la bionda conduttrice televisiva Federica Fontana, grande esperta di calcio e di jogging, oltre che amante della sua città d’origine, tornata, per l’occasione, dai suoi concittadini in uno splendido abito lungo di color rosa antico, arricchito da stampe floreali verdi.
Il clou si è avuto quando, sul palco, con il microfono in mano, è salito il mitico Jerry Calà, noto comico, attore, regista, sceneggiatore e cantante, nato come cabarettista con il gruppo I Gatti di Vicolo Miracoli, che ha allietato i presenti con le sue canzoni anni ‘60 e con le sue immancabili battute.
Sponsor della serata, tre soci del club, Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio, Nando Cazzaniga, titolare della concessionaria J.B. Cars-Jaguar Monza e Aldo Varenna, presidente dell’European Financial Planner Association.
Lo Sporting Club nacque in un giorno d’inverno del 1966, tenuto a battesimo dal notaio Antonio Mascheroni, che registrerà l’atto in Desio il 3 febbraio di quell’anno. I Soci fondatori erano 30, con 5 probiviri e 18 consiglieri eletti nella prima assemblea. Il successo fu fulmineo, in un’epoca in cui le notizie viaggiavano per passaparola. Ad aprile infatti i Soci erano già 99 e da allora non si sono più fermati. Ma la storia del Club, almeno della sua parte più visibile, la sede con le sue attrattive, risale a diverso tempo prima.
La splendida sede sociale è infatti Villa Tagliabue, dal nome del proprietario che, acquistatala negli anni ’30, la portò progressivamente, il giardino fu finito solo nel 1960, allo stato attuale modificando profondamente l’impianto della residenza preesistente. Ettore Tagliabue era un facoltoso petroliere che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, fece della sua casa monzese il centro di un brillante giro di società nazionale e internazionale. Nel settembre 1954 la villa ospitò persino Filippo di Edimburgo, da pochissimo principe consorte della regina Elisabetta. Tagliabue lo aveva infatti incontrato al Gran Premio Ippico di Merano, vinto da uno dei purosangue della sua scuderia.
Viene dall’iniziativa di Ettore Tagliabue, o meglio dalla volontà di esaudire il desiderio della sua compagna di allora, la famosa soubrette Elena Giusti, la componente architettonica più distintiva dell’intera villa e oggi del club: la piscina a forma di due cuori intrecciati che sostituì la precedente banalmente rettangolare, e oltre alla committente originale ospitò le bracciate di donne famose come Ljuba Rosa (poi Rizzoli), la diva dei “musical acquatici” Ester Williams e la grande Ava Gardner. Del resto, i personaggi dello spettacolo erano ospiti frequenti a Villa Tagliabue: Walter Chiari, Gino Bramieri, Carlo Dapporto, Macario, l’attrice Lea Padovani. Un altro segno di continuità con la vita sociale del Club, punteggiato da feste e spettacoli animati da artisti di fama ancora oggi. Accanto vi è il giardino d’inverno, che ospita la sala destinata a ristorante, sala da ballo e da concerti. Accanto alla piscina ci sono i campi da tennis ed una palestra per i più sportivi.
La ex Villa Tagliabue è stata ristrutturata in modo estremamente funzionale e rimessa in piedi, sempre più bella, dopo il furioso incendio partito dal tetto nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio 2011, ma conservando il fascino degli ambienti di una dimora di classe dei tempi d’oro. Il grande giardino ospita conifere di diverse specie, faggi marginati, cedri Atlantic e numerosissime aiuole e arbusti dai colori splendidi.
La splendida cornice, immersa nel parco circostante, rende lo Sporting Club Monza un luogo molto tranquillo, dove è possibile intrattenere clienti, amici e familiari, ma, anche, trascorrere il proprio tempo libero in relax o partecipando alle innumerevoli iniziative proposte. Tutti gli ospiti dello Sporting Club Monza sono certi di essere accolti in ambienti signorili, dove l’ospitalità regna sovrana. Il suggestivo scenario del parco è arricchito dalla vastità di alberi e piante, che fioriscono tutte le stagioni in mille colori.
Gli oltre 500 soci attuali costituiscono uno spaccato della parte più attiva e prestigiosa della società di Monza e Brianza, senza distinzioni di origine e livello culturale. La particolare impostazione associativa è la formula che ne ha consentito il successo in questi lunghi cinquant’anni. Lo statuto, infatti, non pone discriminazioni all’ingresso, salvo il rispetto di alcune formalità, né prevede particolari obblighi, se non le comuni regole di comportamento, necessarie in ogni comunità.
Le manifestazioni culturali e sportive stimolano la partecipazione alla vita associativa, suscitano consensi e trovano echi anche fuori dalle mura, attirando ospiti e frequentatori di rilievo anche esterni al mondo dei soci. La vita del Club, infine, propone spesso la solidarietà, promuovendo, anche tra gli iscritti, iniziative umane, finalizzate ad aiutare i meno fortunati, dando lustro e prestigio al gruppo.
A questo punto, non resta proprio che augurare lunga vita a questo cinquantenne ‘salotto della Monza che conta’, che non sembra proprio mostrare i suoi anni.
Enzo Mauri